La gestione del servizio idrico da parte della Gori continua a far discutere e stavolta al centro dell'attenzione c'è una nuova dicitura indicata sulle bollette, denominata “deposito cauzionale”.. Si tratta di un addebito del valore di circa 60 euro complessivi per ogni singolo utente, suddiviso in sei rate che si aggirano intorno ai 10 euro ciascuna, una cifra che porterà oltre 3 milioni di euro nelle casse della Gori, effettuando il calcolo sui 7 Comuni interessati nella provincia di Napoli. A far scattare l'allarme sono i comitati civici, in particolare nel comprensorio Castellammare-Gragnano, che stanno esortando i cittadini a non pagare le fatture in cui è inserita la voce “deposito cauzionale”, rievocando la stessa dinamica già avvenuta con i precedenti gestori del servizio idrico e la mancata restituzione della somma versata in seguito al passaggio dell'utenza alla Gori. L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, in realtà, ha deliberato che il deposito cauzionale va determinato in misura pari al valore dei corrispettivi dovuti per un massimo di tre mensilità di consumo medio annuo e l'ennesimo addebito ha scatenato le proteste di comitati civici e Federconsumatori contro i rincari deliberati dal commissario di Ato3 Vincenzo Belgiorno, già previsti tra l'altro in prospettiva per un totale del 31% in più nel triennio 2016-19. Non è escluso che presto si possa passare dalle parole ai fatti e i comitati possano decidere di adire le vie legali per contestare l'ultimo dei numerosi rincari imposti dalla Gori, che da anni ormai avviliscono i bilanci delle famiglie.
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.