L’inchiesta sul clan D’Alessandro porta con sé un'appendice: i fari sono rapporti tra politica e criminalità organizzata a Castellammare di Stabia. Secondo quanto emerge dagli atti acquisiti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, alcuni politici locali - pur non essendo indagati - avrebbero avuto contatti o rapporti di conoscenza con persone considerate vicine al clan.
Non si parla di incontri segreti o accordi espliciti, ma di relazioni e frequentazioni che, nel contesto stabiese, potrebbero assumere un peso specifico.
A far scattare l’approfondimento è stata la stessa inchiesta che, nei giorni scorsi, ha portato a 11 misure cautelari contro i vertici dell’organizzazione criminale, accusata di reati che vanno dall’estorsione al traffico di stupefacenti. Ma tra le carte giudiziarie compaiono anche riferimenti a episodi e contatti in ambito politico, legati in particolare alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024.
Gli inquirenti non ipotizzano al momento reati elettorali, ma vogliono capire se la camorra abbia potuto esercitare un’influenza indiretta sulla formazione delle liste o sul consenso raccolto da alcuni candidati.
La Dda ha acquisito, a tal fine, la relazione dell’Osservatorio sulla camorra di Castellammare, elaborata dal sociologo Luciano Brancaccio, che analizza i flussi di voto nei quartieri tradizionalmente controllati dai clan. Dallo studio emergerebbero concentrazioni anomale di preferenze in determinate sezioni, a vantaggio di candidati appartenenti a liste civiche di varia estrazione.
Proprio in quei contesti, secondo fonti investigative, si sarebbero registrati colloqui o contatti telefonici tra parenti di esponenti politici e soggetti già noti per legami con la criminalità organizzata.
Un intreccio che, pur senza delineare responsabilità penali, getta una nuova luce su rapporti di prossimità che nel tempo potrebbero aver facilitato la penetrazione dei clan nel tessuto politico e amministrativo cittadino.
Il quadro è complesso e arriva in una città che, appena tre anni fa, era stata sciolta per infiltrazioni camorristiche, con il successivo commissariamento del Comune.
Proprio per questo, ogni riferimento a possibili condizionamenti viene accolto con particolare inquietudine da una comunità che sperava di aver voltato pagina.
Nel frattempo, la politica osserva con cautela. Il sindaco Luigi Vicinanza, eletto nel 2024 con un’ampia coalizione di centrosinistra, non è toccato dalle indagini, ma l’amministrazione si trova ora a operare in un clima di crescente tensione, mentre sono diverse le forze politiche di maggioranza e opposizione che invocano chiarezza e trasparenza.
Perquisita casa fratello consigliere comunale, 11 arresti.