C’è un tempo sospeso che attraversa la città, fatto di attese e di silenzi.
Le inchieste giudiziarie che hanno riportato sotto i riflettori i legami tra politica e criminalità, unite alla vigilia delle elezioni regionali, hanno creato un clima d’incertezza che pesa come una cappa sull’amministrazione.
Le riunioni si fanno più rare, le decisioni vengono rinviate, le priorità sembrano dissolversi in una quotidianità fatta di prudenza e calcoli.
La macchina comunale procede a rilento, frenata da un imbarazzo politico diffuso e da una tensione che serpeggia anche dentro la maggioranza. Tutto appare in attesa di qualcosa: una parola del sindaco, un segnale dalla Regione, un risultato elettorale che possa ridisegnare gli equilibri. Intanto, però, la città resta ferma.
Ci sono dossier che non possono più aspettare. Le Terme, simbolo di un passato glorioso e di un presente irrisolto, attendono ancora una prospettiva concreta di rilancio. Il progetto Savorito, che avrebbe dovuto segnare la rinascita di un quartiere difficile, è impantanato tra ritardi e rimpalli burocratici. E sul tavolo del Comune giacciono i fondi del Pnrr, un’occasione per rimettere in moto cantieri e infrastrutture, che però rischia di trasformarsi in una corsa contro il tempo.
Anche il porto, risorsa strategica per l’economia cittadina, resta in attesa di scelte chiare: tra piani di rilancio annunciati e nuove ipotesi di gestione, la sensazione è che manchi una regia capace di dare continuità e visione.
Ogni settimana che passa senza decisioni sottrae qualcosa alla città: risorse, fiducia, slancio. In questo clima di paralisi, la politica discute di stabilità e di opportunità, ma i cittadini guardano ai fatti. Vogliono risposte su cosa stia accadendo davvero ai progetti che avrebbero dovuto cambiare il volto di Castellammare.
Il rischio più grande è che la città perda tempo prezioso mentre il mondo corre. Perché la verità è che il governo di un territorio non si misura solo nel resistere alle crisi o nell’attendere che le inchieste facciano il loro corso, ma nel saper governare anche nei momenti più difficili.
La campagna elettorale passerà, le indagini seguiranno la loro strada. Ma le scadenze del Pnrr, i cantieri, le opere pubbliche non aspettano. E in questa sospensione, ciò che oggi sembra prudenza rischia di trasformarsi domani in ritardo. Un lusso che Castellammare, con la sua storia e le sue fragilità, non può più permettersi.
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