Una richiesta netta, definita “un atto di responsabilità”, quella avanzata dalle liste civiche Stabia Unica e Progetto Stabia all’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, che si unisce a quella dei consiglieri comunali di minoranza Cimmino, D'Apice, De Filippo e Federico. In un comunicato diffuso nelle ultime ore, i due gruppi sollecitano il primo cittadino a chiedere formalmente l’arrivo di una Commissione d’Accesso, alla luce degli sviluppi dell’inchiesta che in questi giorni sta coinvolgendo la vita politica e amministrativa della città.
Nel documento, le civiche parlano di una Castellammare “attraversata da interferenze e presenze che nulla hanno a che fare con la buona politica”, citando quanto riportato dalla stampa sulle indagini in corso. Tra i temi che alimentano il dibattito pubblico, anche riferimenti – emersi dagli articoli – a presunti contatti con ambienti vicini al clan D’Alessandro. Si tratta, sottolineano, di elementi che non configurano accuse formali, ma che non possono essere “liquidati come semplice rumore di fondo”.
I gruppi evidenziano inoltre come, pur non risultando consiglieri comunali indagati, dalle cronache emergerebbero presunti collegamenti tra alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta e altri rappresentanti istituzionali. Uno scenario che, secondo le civiche, impone massima attenzione per evitare qualsiasi tentativo di infiltrazione camorristica nella vita amministrativa cittadina.
Da qui l’appello al sindaco Vicinanza: “Castellammare non ha bisogno di galleggiare nell’ambiguità – si legge – ma di una scelta netta, irreversibile, dalla parte della trasparenza”. La Commissione d’Accesso, sostengono Stabia Unica e Progetto Stabia, non sarebbe né una resa né un favore agli avversari politici, bensì l’unico strumento in grado di restituire credibilità all’amministrazione e di fugare ogni dubbio sul corretto operato del Comune.
Il comunicato richiama anche il recente passato politico della città: “Quando al governo c’era il centrodestra, la stessa coalizione oggi vicina al Sindaco invocò l’arrivo della Commissione come garanzia contro possibili infiltrazioni. Oggi, invece, prevale un silenzio inspiegabile”. Una “doppia morale”, secondo le liste civiche, che rischierebbe di generare severità selettiva verso gli avversari e indulgenza verso gli alleati.
Il documento punta il dito anche contro quello che viene definito “il silenzio dei partiti e dei candidati al Consiglio regionale”, accusati di esporsi solo quando utile alla campagna elettorale e di evitare il tema per timore di minare equilibri politici locali.
Le civiche concludono con un appello alla responsabilità: “Castellammare non ha bisogno di equilibristi. Ha bisogno di scelte chiare e di coraggio. Chi ricopre un ruolo pubblico lo dimostri. Chi non se la sente, si faccia da parte”.
La risposta del sindaco e della maggioranza è attesa nelle prossime ore, mentre il clima politico cittadino continua a essere attraversato da tensioni e richieste di chiarezza.
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