Questa mattina è stato inaugurato l’Osservatorio sulla Camorra a Castellammare di Stabia, nella sede di Ashram, un bene confiscato al clan D’Alessandro. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici e rappresentanti delle associazioni locali, tra cui i consiglieri Antonio Alfano, Roberto Elefante, Gianni Tuberosa, Maurizio Apuzzo, Gino Fiorenza ed Enzo Ungaro.
L’Osservatorio si pone obiettivi ambiziosi: diventare una sentinella sul territorio, promuovere una società civile consapevole e coinvolgere i giovani in un percorso di legalità e responsabilità. L’iniziativa, nata dal Partito Democratico ma aperta a tutta la città, è stata descritta da Sandro Ruotolo come un esempio di collaborazione tra politica e società civile: “La politica ha bisogno della società civile e la società civile ha bisogno della buona politica”.
La referente della Casa della Pace e della Non Violenza ha ricordato la genesi del progetto Ashram, ispirato al modello di accoglienza e civiltà di Gandhi. “L’idea era quella di creare un Palazzo dell’accoglienza e della civiltà. Ringraziamo tutte le realtà associative che hanno reso possibile un luogo di condivisione della cultura della non violenza”.
Particolarmente significativo è stato l’intervento di Giulia, giovanissima rappresentante dell’associazione Libera, che ha testimoniato l’impegno dei giovani per un futuro migliore.
Sandro Ruotolo ha poi sottolineato la persistenza della camorra sul territorio: “Siamo alla quarta o quinta generazione del clan D’Alessandro. Questo osservatorio avrà un comitato scientifico, con esperti come Isaia Sales e Luciano Brancaccio, per costruire una conoscenza profonda del fenomeno. A Castellammare sono stati uccisi due consiglieri, entrambi del Partito Democratico, e questo ci impone di studiare la storia per essere campanelli sul territorio. È necessario accendere i riflettori e affrontare temi cruciali come la povertà culturale ed educativa, nonché agire per quanto riguarda la questione lavoro utile alla società”.
Luciano Brancaccio ha evidenziato come la camorra si inserisca nei mercati illegali urbani, evolvendo con le generazioni. “Conoscere la storia el'attività giudiziaria è importante anche per prevenire questi fenomeni. Metteremo a disposizione report per comprendere il quadro della situazione, senza sostituirci alla magistratura, ma offrendo elementi conoscitivi utili”.
Presente anche Elisa Laudiero, responsabile della CGIL per l’area torrese-stabiese, che ha denunciato l’infiltrazione della criminalità nel mondo del lavoro: “Dove manca il lavoro, la camorra offre opportunità e purtroppo vince”. Pina Scognamiglio, presidentessa del CIP, ha ribadito il pieno sostegno all’iniziativa.
Il sindaco Luigi Vicinanza ha chiuso l'evento, ricordando come Castellammare sia stata sciolta per camorra tre anni fa. “I clan di oggi sono gli stessi di quando ero ragazzo. L’amministrazione comunale è un argine alla camorra, e la nostra arma è la trasparenza. Ben venga la zona rossa per garantire ai ragazzi sicurezza e tranquillità”.
L’Osservatorio rappresenta una speranza concreta per il territorio, un punto di partenza per la rinascita civile e sociale di Castellammare, in una lotta che richiede l’impegno di tutti.
Il vice allenatore delle vespe: «Partita da stimolo per i ragazzi. All’andata gli episodi hanno fatto la differenza. Quaranta? Lui e Sgarbi ci daranno una grande mano.»