Le Antiche Terme di Castellammare di Stabia, simbolo di un luogo un tempo definito "la città delle acque", si trovano oggi al centro di una questione cruciale che potrebbe determinarne il futuro. Con 12 milioni di euro stanziati nel 2022 attraverso i fondi del Pnrr e il Contratto Istituzionale di Sviluppo, l’opportunità di restituire vita a un luogo storico e rilanciare il turismo termale sembra a portata di mano. Tuttavia, a distanza di due anni, il destino delle Antiche Terme rimane avvolto nell'incertezza. Le Antiche Terme rappresentano un patrimonio inestimabile, non solo per la loro storia, ma anche per il potenziale che racchiudono nel panorama del turismo termale e culturale. Eppure, ad oggi, permangono numerosi interrogativi. Da un lato, si pone il problema delle concessioni per le acque termali, essenziali per qualsiasi progetto di rilancio. Senza queste, qualsiasi iniziativa rischia di trasformarsi in un restyling superficiale che non risolverebbe i problemi di fondo.
Dall'altro, c'è la necessità di utilizzare i fondi disponibili per interventi di riqualificazione e restauro, con tempistiche stringenti imposte dal Pnrr. Le risorse, che potrebbero rappresentare un punto di svolta per l’intero territorio stabiese, rischiano di andare perse se non verranno impiegate entro le scadenze previste. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza si trova di fronte a una sfida che richiede visione e determinazione. Per far sì che le Antiche Terme non rimangano un’occasione mancata, è fondamentale definire un piano chiaro e realizzabile.
Le opzioni sul tavolo sono molteplici, ma tutte richiedono un coordinamento efficace e decisioni strategiche. Oltre al recupero delle concessioni, l'amministrazione deve valutare l'opportunità di attrarre investitori privati, che possano integrare gli investimenti pubblici con capitali e competenze in grado di dare un nuovo volto alle Antiche Terme. In assenza di una direzione chiara, il rischio è duplice: da un lato, il mancato utilizzo dei fondi del Pnrr comporterebbe non solo una perdita economica, ma anche un danno d’immagine per la città. Dall’altro, senza una strategia di valorizzazione a lungo termine, le Antiche Terme rischiano di rimanere un simbolo del passato, incapace di adattarsi alle esigenze moderne.
Castellammare di Stabia ha bisogno di ritrovare il suo posto nel panorama turistico e termale, puntando su ciò che l’ha resa celebre in passato: le sue acque e la sua storia. Ma per farlo, occorrono scelte coraggiose e un piano che trasformi i fondi disponibili in un’opportunità concreta. Le Antiche Terme rappresentano molto più di un semplice edificio. Sono un pezzo di identità per Castellammare e un richiamo per chi vede nel turismo termale una risorsa in grado di attrarre flussi di visitatori e creare occupazione.
L’amministrazione Vicinanza è chiamata alla sfida di portare avanti questa occasione unica per restituire alla città un simbolo del suo passato e una risorsa per il futuro. In gioco non ci sono solo 12 milioni di euro, ma la possibilità di rilanciare Castellammare come una destinazione che guarda avanti, senza dimenticare le sue radici.
«Questa vittoria ci restituisce leggerezza, questi 22 punti rappresentano un sogno» spiega il tecnico. «Prima della partita avevamo stretto un patto con i tifosi della Curva Sud, volevamo vincere per Castellammare. Dedico questi 3 punti a mia moglie, così evito di farle il regalo di compleanno»