Quindici anni. Tanto è durato il limbo dell’edificio storico Ex Stimmatine in via Viviani, nel cuore del centro antico di Castellammare di Stabia. Un bene vincolato dalla Soprintendenza dal lontano 2008, finanziato con fondi FAS (oggi confluiti nel Fondo di Sviluppo e Coesione) nel 2010, bloccato da un contenzioso decennale e oggi riaperto grazie a una procedura negoziata che punta, almeno sulla carta, a chiudere finalmente il cantiere.
La Determinazione Dirigenziale n. 1595 dell’11 luglio 2025, firmata dall’ingegnere Catello Gargiulo, segna l’ennesimo capitolo di una storia travagliata. L’atto dispone l’affidamento dei “Lavori per il completamento delle opere strutturali e di uno stralcio funzionale” dell’immobile, con un importo base di gara di 299.323 euro più Iva. Si tratta di un passaggio chiave: senza questi interventi, il Comune rischiava di perdere definitivamente i fondi FSC concessi per il restauro.
Per sbloccare la partita, l’amministrazione comunale ha scelto la via rapida della procedura negoziata (articolo 50 del nuovo Codice degli Appalti, D.Lgs. 36/2023), invitando almeno cinque imprese specializzate nel restauro di immobili storici, in possesso dell’attestazione SOA OG2. L’appalto si farà interamente online sulla piattaforma TuttoGare, puntando al criterio del massimo ribasso, mentre la consegna lavori è prevista entro 120 giorni.
Nella relazione istruttoria, si ricostruisce un percorso a ostacoli che parte dal 2010, quando il progetto fu approvato per un importo complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. L’appalto fu aggiudicato a un’ATI, ma i lavori si interruppero dopo appena un anno per un contenzioso che si trascinò fino al 2019. Solo nel 2022, grazie a una deliberazione commissariale, il Comune ha individuato uno stralcio funzionale da portare a termine con risorse proprie, per blindare almeno parte del finanziamento regionale.
Per rispettare i vincoli della Soprintendenza, l’ente ha dovuto aggiornare completamente il progetto esecutivo, adeguandolo alle prescrizioni di tutela storica e di consolidamento strutturale. Tra affidamenti a professionisti, verifiche tecniche, rilievi strutturali e approvazioni incrociate, si è arrivati solo a maggio 2025 al via libera finale: il progetto esecutivo è stato validato e, a catena, approvato per l’appalto.
L’obiettivo è concludere lo stralcio funzionale entro i tempi utili per la rendicontazione dei fondi FSC 2000-2006 ancora in essere. Una partita di soldi europei di vecchissima programmazione, oggi a rischio definanziamento se non si chiude il collaudo. Per questo l’ente ha previsto anche la possibilità di consegna anticipata dei lavori.
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