"Ma valeva la pena spendere 110.000 Euro per riaprire il Parco delle Terme Antiche? Aprire le Antiche Terme nelle condizioni in cui le fonti versano a vuoto perché proibite al pubblico, ha senso?". A chiederlo è Nino Di Maio, esponente della Fondazione Parco delle Acque di Stabia. "Ci poniamo queste domande, - prosegue Di Maio - avendo appreso dall'albo pretorio del Comune di Castellammare di Stabia le seguenti determinazioni di liquidazione: - 17634 per rifunzionalizzazione e messa in sicurezza del corpo bagni posti al piano terra all’interno del parco pubblico del complesso termale “Antiche Terme” € 42.129,76. - 17763 per “Lavori di manutenzione straordinaria, finalizzati alla messa in sicurezza delle aree a verde, nel parco delle Antiche Terme” € 21.249,3. - 17871 per panchine e cestini all'interno delle Terme, € 47.324,26. A questo si aggiunge il finanziamento di €15.000. Ma i consiglieri comunali, sono stati consultati e quindi favorevoli a questa riapertura? Aprire le Terme Antiche senza poter bere l'acqua che senso ha? Come Fondazione Parco delle Terme di Stabia chiediamo ancora con forza che venga attivato l'Osservatorio Permanente delle Sorgenti e delle Terme, tavolo di lavoro con l'amministrazione per un confronto serio per il futuro della risorsa più importante della città di Castellammare di Stabia".
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.