L'acqua della Madonna e l'acqua Acidula hanno sempre contenuto nichel e radon, quindi è stato un errore chiudere ed è un errore mettere in campo progetti e soluzioni che ne potrebbero alterare il gusto e le proprietà. E' questa, in estrama sintesi, l'analisi che fa l'ex sindaco Salvatore Vozza che, in una nota, spiega i motivi di queste sue affermazioni. «Nella lettera del 5 settembre che ho inviato ai Partiti, alle Associazioni, e ai Commissari Prefettizi, - dichiara Salvatore Vozza- oltre ad evidenziare la necessità che forze politiche e sociali, associazioni, potessero incontrarsi per valutare che fare sulle sorgenti e in particolare sull’acqua delle Madonna e Acidula, avevo anche scritto che avrei provato, attingendo a quanto fatto e studiato , a evidenziare alcuni aspetti di questa delicata e complessa vicenda. La nota, si tratta più che altri di un appunto senza pretese, che nasce da aiuti e suggerimenti , conferma l’urgenza che si mettano in campo azioni comuni, che si apra un dialogo tra quanti da tempo si stanno battendo per salvaguardare le nostre acque e il termalismo. Se le considerazioni che riporto alla fine hanno un fondamento, diventerebbe ancora più urgente aprire una verifica per valutare se davvero andava sospesa l’erogazione dell’acqua della Madonna e dell’acqua Acidula. L’ASL , infatti, sembra ritenere che, anche l’acqua minerale , quando è accessibile a tutti, debba rispettare i parametri previsti per uso umano. Questa interpretazione non è sempre condivisa , tant’è che esistono in altre realtà diverse situazioni di mescita pubblica di acque minerali (da Nepi, all’acqua scacra di Roma) . In tutti i casi all’esterno è passato il messaggio sbagliato che l’acqua della Madonna era stata sospesa, perché inquinata. Messaggio che andrebbe corretto!Le condizioni degli stabilimenti termali (le Terme Nuove cancellate e le Antiche fortemente vandalizzate e mai aperte), la questione del parcheggio nelle Antiche Terme, l’assoluta mancanza di interventi di tutela,manutenzione, sanificazione delle sorgenti, ci dicono che oltre a singoli aspetti , bisognerebbe costruire una lettura complessiva dei problemi che consenta di dare sostanza e forza al progetto per rilanciare il tema della “Città delle Acque “. Oggi, non sembri una trovata, ma l’acqua della Madonna non solo è chiusa per la mescita pubblica, non arriva più neanche alle A.Terme. Sono state eliminate, provvisoriamente si spera, parte delle tubazioni e le pompe che dal secondo pozzo esterno, consentivano di portare l’acqua nelle Antiche Terme. Sappiamo come sono state ridotte le N. Terme, entrare nelle A. Terme e costatare in quale condizione versano, fa davvero molta rabbia. La nota, evidenzia la necessità che da parte del Comune, della Regione, ci sia un approccio diverso e qualificato per definire cosa sia necessario fare. Lo dico sottovoce, forse il principale problema non è costituito dal Radon, gli studi da Caccioppoli a quelli dell’Università, per non andare troppo lontano nel tempo, raccontano che si scoprì- con analisi chimiche fatte nel 1921, che “ l’acqua della Madonna era ricca, di calcio ed era radioattiva, per cui certamente possedeva delle proprietà terapeutiche “. E’ urgente definire una struttura che in modo permanente, continuo si occupi di tutelare questa ricchezza; da questa necessità è emersa l’ipotesi di ampliare le competenze del Parco, evitando duplicazioni e nuovi incarichi, anche alla tutela delle acque. Ospedale su una parte delle Nuove terme, insieme alla possibilità di ragionare in modo unitario su Centro Congressi, Parco idropinico e A. Terme, -poi si valuterà la vicenda dei Salesiani e il suo possibile utilizzo non solo per fini sociali - potrebbero consentire di recuperare, aprendo una nuova stagione, il colpo subito con la
chiusura delle Terme. Spero molto che su questo terreno si possa produrre, discutendo, una proposta condivisa. Forse non spetta a singole persone promuovere incontri per affrontare questi temi, qualcuno però - partiti, associazioni- lo facciano e, se è possibile, al più presto» conclude.
Grande successo per la prima edizione dell’evento enogastronomico “Bacco e Cerere” ospitato dalla comunità parrocchiale di Madonna delle Grazie. Numerose le personalità di rilievo che hanno preso parte alla manifestazione, tra cui il sindaco di Gragnano, Nello D’Auria, il primo cittadino di Santa Maria la Carità, Giosuè D’Amora, l’avvocato Francesco Bocchini, il “Baronetto di Posillipo” Gianni Improta e numerosi scrittori, giornalisti enogastronomici e archeologi. In questa suggestiva cornice gli chef stellati Nicola Somma ed Eustachio Cannavale hanno rivisitato un piatto dell’antica tradizione romana, lagane e ceci, che ha estasiato il palato dei numerosi visitatori. Un’esperienza, in grado di miscelare gusto, cultura e storia, assolutamente da ripetere.
Ecco i servizi disponibili.