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Viaggio nel Napoli Club Veneto Orientale: una gemma azzurra nel Triveneto

Il fondatore Antonio Raniero «Il nostro è un club a dimensione familiare, per unire i tanti napoletani tra Portogruaro e dintorni»

tempo di lettura: 5 min
di Giovanni Minieri
17/07/2024 08:58:55

Il Belpaese si tinge ovunque d’azzurro, ed anche a 800 km di distanza dal capoluogo campano, c’è un’onda anomala di entusiasmo travolgente. Al confine tra Veneto e Friuli ci si imbatte nella città di Portogruaro, che si sviluppa lungo il corso del fiume Lemene, caratterizzandosi per i magici canali e la storia di cui trasudano molti edifici. In tale lembo di Triveneto, opera dal 2023 il Club Napoli Veneto Orientale, che racchiude circa 110 soci tra i tanti partenopei spostatisi per lavoro nel nord-est della Penisola Italica. Un Club a misura di famiglia, come racconta il past president e fondatore Antonio Raniero.

Com’è nata l’idea di creare un Club Napoli a così tanti kilometri dal capoluogo partenopeo?

“La nostra realtà è nata l’anno scorso, sulla spinta del forte desiderio di unire i tanti napoletani di stanza a Portogruaro e dintorni per lavoro. Da circa 20 anni andava pian piano crescendo questo gruppo di persone sempre più compatto, per cui c’era terreno fertile per costruire un Club che portasse avanti un discorso inclusivo ed aggregativo. Il nostro Club Napoli Veneto Orientale può contare su oltre 110 soci, e ci fa piacere affermare che le nostre attività presentano fondamentalmente carattere familiare. Ci riuniamo in una struttura per vedere le partite degli azzurri, che utilizziamo contestualmente per offrire esperienze a tema culinario con Napoli sempre protagonista, attraverso prodotti tipici come lo gnocco alla sorrentina o l’immancabile salsiccia e friarielli. Siamo affiliati all’U.A.N.M. che raccoglie la maggior parte dei Club Napoli nel mondo. Abbiamo entusiasmo, grande voglia di crescere, con una progettualità per costruire nel medio-lungo termine qualcosa di sempre più accattivante.
Tra le prossime attività, ovviamente non può mancare la nostra presenza a Dimaro. Saremo in Trentino venerdì 19 in occasione della presentazione della squadra agli ordini di Antonio Conte, ed in queste ore stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli relativi alle modalità con cui partecipare alla “trasferta”. In più c’è un rapporto speciale di amicizia con Pietrangelo Chierchia (Presidente del Club Napoli Udine e Segretario Nazionale U.A.N.M.) che ci ha indirizzato in questo percorso, ed anche grazie al suo supporto riusciamo ad organizzarci per le trasferte ufficiali insieme agli altri Club più vicini a noi geograficamente”.

Perché avete scelto la denominazione Club Napoli Veneto Orientale?

 

“Il nostro Club si chiama Veneto Orientale perché Portogruaro abbraccia tutto quel territorio a nord-est di Venezia, fino al pordenonese. Portogruaro è praticamente l’ultimo comune veneto prima dell’ingresso nel Friuli: è un territorio molto vasto in cui ci sono tantissimi napoletani, per cui è diventato relativamente semplice unire le persone sotto un’unica bandiera azzurra. L’idea di creare il Club è nata 2 anni fa, quando ci ritrovavamo molto spesso a godere delle prestazioni sontuose del Napoli di Spalletti, da soli sul divano di casa. Avevamo un gruppo WhatsApp che racchiudeva tutti i napoletani della zona, e la volontà di stare insieme è stata la molla per creare il nostro Club, e condividere esperienze con altre persone che condividono tradizioni, cultura e abitudini. Ci siamo riuniti per la prima volta in occasione di Juve-Napoli decisa dal gol di Raspadori al 93’, e nel giro di un mese e mezzo abbiamo creato il Club coadiuvati dai preziosi consigli di U.A.N.M. Devo dire con soddisfazione che siamo riusciti a creare un clima davvero intimo, che permette alle tante famiglie napoletane di condividere momenti indimenticabili, anche vivendo a tantissimi kilometri da casa. In più è davvero bello vedere quanto siano legati alle proprie origini i figli degli emirati partenopei: quella cosiddetta seconda generazione che pur avendo un accento veneto più marcato, sono “malati” del Napoli in un modo incredibile.   
Per quanto riguarda il nuovo anno sociale, stiamo pensando di introdurre alcune novità. Essendo un Club a dimensione familiare, nella scorsa stagione è capitato che in alcune occasioni non siamo riusciti a organizzarci per la visione di qualche partita del Napoli di minore appeal. Per il campionato 2024/25 puntiamo a proiettare tutte le partite per quei soci/tifosi che abbandonano tutto e tutti nel momento in cui gli azzurri entrano sul terreno di gioco, e parallelamente organizzare eventi inclusivi con le famiglie in occasione di partite di cartello, così come momenti di aggregazione sociale importanti eventi specifici. Mi riferisco per esempio all’esordio del Napoli in campionato, passando per le gare che si disputano a cavallo delle festività natalizie, fino ad arrivare al tradizionale scambio di auguri pasquali”.

Qual è la tua opinione sul mercato e la figura di Antonio Conte come nuovo tecnico?

“Devo dire che mi sta piacendo l’operato della società del presidente De Laurentiis. Poche parole e tanti fatti. Ma soprattutto, a differenza dell’anno scorso, un mercato già a buon punto prima della partenza per Dimaro. Rafa Marín, Buongiorno e Spinazzola sono colpi importanti. C’è curiosità nel vedere Folorunsho dopo il prestito al Verona, e poi speriamo di chiudere qualche nome pesante tra quelli che stanno circolando nelle ultima ore. Per quanto riguarda invece la guida tecnica, puntare su Antonio Conte è davvero tanta roba. Parliamo di un tecnico contesto da tante squadre anche più blasonate del Napoli, ma che ha scelto il progetto societario con entusiasmo e abnegazione. Non vedo l’ora di assistere alle sessioni di allenamento, perché in questa fase è fondamentale sputare sangue per farsi trovare pronti all’inizio della nuova stagione. Importante anche la partnership commerciale con un’azienda leader come Coca Cola, così come il lavoro dietro la produzione della prima maglia, che è un po’ come ritornare alle origini vista la somiglianza con quella indossata da Diego Maradona circa 30 anni fa”.

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