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Viaggio nel Napoli Club Anima Azzurra: enclave azzurra nella città di Bergamo

Il presidente Enzo Celentano: «È un orgoglio essere il riferimento dove i napoletani a Bergamo e provincia si sentono a casa»

tempo di lettura: 6 min
di Giovanni Minieri
20/11/2024 19:23:03

Il Napoli di Antonio Conte non si nasconde più, ed alla luce degli ottimi risultati ottenuti negli scontri diretti, può essere annoverato tra le più serie candidate a fregiarsi del titolo di Campione d’Italia. 5 i punti conquistati in trasferta contro Juventus, Milan e Inter: roba da stropicciarsi gli occhi per una squadra che era partita in sordina, per poi scalare pian piano la classifica fino a guardare tutti dall’alto in basso. Alla seconda sosta per le Nazionali ci sono sempre i partenopei a fare da lepre: 26 punti in 12 gare, ed una lunghezza di vantaggio su un gruppone di 4 inseguitrici che mettono fiato sul collo senza scalfire l’autostima di capitan Di Lorenzo e compagni, capaci di trasformare la propria area di rigore in un bunker quasi inespugnabile con ben 7 clean sheet complessivi.
L’euforia cresce a vista d’occhio, e a circa 800 km di distanza dal capoluogo partenopeo, c’è un enclave azzurra che trascina con tutta la propria esuberante vivacità. Ci troviamo nella città di Donizetti, ovvero uno dei più grandi compositori di lirica al mondo. Dalla musica si passa all’arte, con i capolavori di Botticelli, Bellini e Raffaello che possono essere ammirate all’interno della famosissima Accademia Carrara. Ma non è tutto, perché oltre a un centro che brulica di vita e divertimento, esiste una zona Alta che dal 2017 è Patrimonio UNESCO. Parliamo infatti di una tra le pochissime città italiane, il cui centro storico è rimasto circondato da mura che han sostanzialmente mantenuto l’aspetto originario nonostante il veloce scorrere dei secoli. Si tratta di Bergamo, nel cui cuore pulsante sorge il Napoli Club Anima Azzurra, che accoglie i tantissimi partenopei di stanza nel nord-ovest, grazie al carisma e alla simpatia del suo presidente Enzo Celentano. Da Vico Equense fino alla Lombardia, con tutta quella napoletanità che vuol dire fantasia, passione, e amore per le proprie origini e tradizioni.

Come nasce il Napoli Club Anima Azzurra?

“Il nostro Club è nato a seguito della scissione da un sodalizio preesistente, con il quale non si andava più d’accordo. Si è poi sviluppato tutto quasi per gioco, con tanti amici che avendomi sempre visto al centro delle attività organizzative, mi hanno spinto a creare un nuovo Club. In 20 giorni ho così creato uno Statuto avvalendomi di persone fidatissime con cui mi intendo anche con un semplice sguardo, e dall’anno scorso siamo attivi con il Napoli Club Anima Azzurra. Il nostro motto è “collegialità”: ovvero non c’è la figura di una sola persona che decide, ma ogni iniziativa viene intrapresa con sondaggi ed ascoltando il parere di tutti i soci. Siamo cresciuti giorno dopo giorno raggiungendo quota 138 soci. Pian piano sono arrivate adesioni anche da ragazzi più giovani: cerchiamo di darci da fare, e mi inorgoglisce sentire dalla gente che rappresentiamo un punto di riferimento nel quale i napoletani di stanza a Bergamo e dintorni si sentono accolti come a casa. La nostra sede si trova all’interno del locale Amici dello Sport 1.0, ubicato perfettamente in quanto si trova a poca distanza sia dalla stazione centrale che dall’aeroporto. Tutto è rigorosamente a tema Napoli dai colori, ai graffiti, fino ad arrivare ovviamente al cibo. Abbiamo 3 stanze fornite di 4 televisori, attraverso i quali ogni fine settimana siamo tutti sintonizzati per guardare le partite della nostra squadra del cuore”.

Quali sono le vostre attività principali?

“Siamo molto attivi nel sociale, adoperandoci per raccolte fondi in occasione di calamità naturali. Puntiamo a valorizzare il Made in Sud, e contestualmente provare a combattere quel latente pregiudizio che di tanto in tanto si avverte in questa area geografica. Il nostro prossimo obiettivo è quello di comprare un pullmino da 30 posti personalizzabile con le insegne del Club, e destinarlo per iniziative a favore di anziani e diversamente abili”.  

Che rapporto c’è con la città di Bergamo, e quanto è sentita la sfida contro l’Atalanta?

“Definirei il nostro locale come “intelligente”, perché vuole unire e non dividere le persone. Nello sport esiste il sano sfottò, ma poi al termine della gara si mangia e si beve tutti insieme. Qui non seguiamo soltanto il Napoli, ma trasmettiamo anche le gare dell’Atalanta quando gioca in Champions League, così come anche quelle dell’Inter. Addirittura qualche anno fa, abbiamo ospitato anche un Inter Club in un clima di goliardia e convivialità. Anche i bergamaschi si sentono a casa nel nostro luogo di ritrovo, e ci dicono che crea dipendenza, perché una volta entrati non si può fare a meno di ritornarci. Queste sono, a mio parere, le soddisfazioni più belle”.

Dopo la seconda sosta per gli impegni delle Nazionali, c’è un Napoli ancora capolista. Te lo aspettavi o è stata una piacevole sorpresa?

“Devo dire che me lo aspettavo. Il Napoli è una squadra ancora in costruzione, ma confido ciecamente in mister Conte: sono convinto che senza gli impegni europei, potremo già quest’anno toglierci belle soddisfazioni. Nella vita, come nello sport, con l’impegno e il sacrificio quotidiano si porta sempre qualche buon risultato a casa. Negli scontri diretti ho visto una grande gara contro il Milan, dove Antonio Conte è stato esemplare guidando la squadra come uno straordinario direttore d’orchestra. Al cospetto dell’Inter abbiamo rischiato un po’ di più, ma abbiamo un grande difensore come Alessandro Buongiorno. È un calciatore che legge l’azione molto prima degli altri, e sono certo che è candidato a diventare tra gli interpreti del ruolo più forti al mondo”.

Per quanto riguarda i singoli, quale calciatore ti ha convinto, e da chi ti aspetti ancora qualcosa in più?

“Partiamo dal presupposto che ammiro tutti i calciatori del Napoli, perché li vedo sempre dare l’anima sul rettangolo verde. Credo che David Neres non si sia ancora espresso al massimo delle proprie potenzialità. Ha grandi numeri, oltre ad essere molto fantasioso e sempre imprevedibile. Non mi stupirei se, nel giro di qualche anno, diventasse anche più decisivo di Kvaratskhelia. Per adesso mi ha deluso Lukaku: grande uomo e grande calciatore, ma la momento non ha inciso a sufficienza al di là di poche reti e qualche assist. Lo vedrei addirittura più utile a gara in corso, subentrando magari negli ultimi 20/25 minuti quando bisogna sbloccare o indirizzare qualche partita complicata. Mi piacerebbe vedere a Napoli un calciatore come lo svedese dello Sporting Lisbona Viktor Gyokeres: una vera e propria macchina da gol”.  

Cosa consigli di visitare ai tifosi napoletani che viaggeranno a Bergamo?

“Oltre alla nostra sede, direi Città Alta. Si tratta della parte antica della città, che conserva tutta la sua atmosfera medievale e rinascimentale. Non è eccessivamente grande, e si può girarla tutta nel giro di una giornata”.

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