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Napoli - De Laurentiis: «Se non fossi stato tifoso azzurro, non sarei rimasto 19 anni. La sconfitta con la Lazio?...»

Le parole del presidente del Napoli intervenuto come ospite al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli di Santa Maria Capua Vetere.

tempo di lettura: 3 min
di Aurora Levati
06/03/2023 16:12:04

Aurelio De Laurentiis è stato ospite al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli di Santa Maria Capua Vetere nel corso dell'incontro su "Il Regolamento del giuoco del calcio fra teoria e prassi". Tanti gli argomenti di cui si è parlato. Tra questi il suo Napoli, il futuro del Bari fino ad arrivare alla sconfitta casalinga di venerdì sera contro la Lazio.

«La mia famiglia ha un legame importante con Partenope, viene da lontano. Se non fossi stato tifoso del Napoli sarei rimasto 19 anni? Io sono tifoso di Napoli città, una territorialità centrale a livello europeo come nei secoli passati. Combatto ancora per privilegiare l'immagine di Napoli in tutto il mondo. Lotto per equiparare il sud al nord. Cosa succederà al Bari in caso di promozione? Mi viene chiesto spesso. Lo cederemo a chi darà garanzia di saper gestire una squadra di calcio come un'opera di ingegno».

Ha detto la sua in merito alla questione procuratori. «Ho chiesto alla FIGC di studiare un modo che consenta alla società di avere la procura del calciatore, i procuratori sono un grosso problema. Perché i contratti devono essere di cinque anni e non posso farlo di otto? Dopo i due anni, specialmente se un calciatore ha cambiato agente e quest'ultimo non ha ancora guadagnato, inizia a rompere le palle. Così spinge per la cessione e prendere le commissioni. Mino Raiola, pace all'anima sua, guadagnava 30-50 milioni sulle spalle dei club con le commissioni.».

In più occasioni il presidente degli azzurri è stato interrogato sulle questioni del tifo. «Nell’ultima partita sono stati arrestati molti tifosi, per spaccio di droga. Avete visto invece i tifosi della Lazio? 3 arresti, ma io non faccio entrare i fumogeni e petardi ai nostri, poi quelli della Lazio non so come li hanno fatti entrare ed hanno mandato all’ospedale un bambino. C'è modo e modo di sostenere la squadra. In Inghilterra smontarono gli stadi per due anni, allontanando gli hooligans hanno riempito di famiglie, da noi invece li fanno alzare i bambini, dicono che il posto è il loro e devono andare via. E' diseducativo, l'adolescente credono che quella sia la realtà, ma quei cori sotto intendono 'il Napoli siamo noi'. Dal Questore, bravissima persona, ricevo sempre le notizie che hanno daspato uno per droga, uno per una pistola carica, per scavalcamenti per rubare i posti, così non ci si comporta. Dobbiamo riportare la legalità, lo sport è emblema dei giovani e deve essere lo specchio della legalità"

Ha commentato anche la sconfitta di venerdì sera. «Con la Lazio è stata una sconfitta salutare. Altrimenti uno si siede. Sarri è stato molto paraculo, anziché giocare come al solito si è coperto. Poi Kvaratskhelia purtroppo ha messo la palla sui piedi di Vecino. Scudetto o Champions? Mi auguro entrambi. Ma non diciamo è fatta, altrimenti ci portiamo iella da soli.».

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