Foto: Gennaro Di Rosa
A tre piccoli passi dalla fine, si avvicina sempre più il miracolo targato Antonio Conte all’ombra del Vesuvio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e raccontano una storia fantastica a tinte azzurre.
I calciatori, a cominciare da capitan Di Lorenzo, giorno dopo giorno han compiuto un lungo viaggio introspettivo. Guardandosi in faccia, ed anche overperformando in alcuni frangenti, come segno di rispetto e dedizione verso il proprio condottiero. Il tecnico leccese ha plasmato una squadra che sa soffrire, gestendo con sempre maggior personalità i momenti più cruciali di ogni singola partita.
Il Napoli porta avanti una striscia ancora aperta di 4 successi di fila nelle ultime 4 gare. Con altrettanti clean sheet, e due vittorie di misura per 0-1 sui campi di Monza e Lecce. Appena 25 gol incassati in 35 gare fanno del roster partenopeo quello meno battuto d’Europa, ed i 17 clean sheet complessivi evidenziano come il gruppo sia veramente solido, e la porta difesa da Alex Meret un autentico bunker inespugnabile. Antonio Conte è riuscito rapidamente ad entrare nella testa dei suoi ragazzi, e la sua evoluzione tecnico-tattica rappresenta la chiave di un’irresistibile scalata dalle macerie di un anonimo decimo posto, fino ad arrivare a 270 minuti dal Quarto Scudetto.
Il confronto tra Antonio Conte e gli allenatori più recenti dell’era De Laurentiis, è inequivocabile considerando quanto sia difficile incidere al primo anno sulla panchina azzurra. Dopo 35 giornate, soltanto Sarri e Ancelotti si sono leggermente avvicinati al record del tecnico salentino, fermandosi a 4 lunghezze di distanza dai 77 punti del Napoli attuale.
La squadra di Sarri, ferma a quota 73, figurava sul secondo gradino del podio, ben lontana dagli 85 della capolista Juventus. Stessa posizione occupata da Carlo Ancelotti, ma distante 16 lunghezze dalla compagine bianconera. Nella stagione 2021/22, Luciano Spalletti aveva ottenuto appena 70 punti, con il Napoli fermo al terzo posto a -7 dal Milan che guidava la classifica. Lo stesso bottino era stato messo in cassaforte da Ringhio Gattuso, quarto in graduatoria a -15 dalla leadership occupata dall’Inter. Fermo a 69 Rafa Benitez (terzo posto con 69 punti , -24 dalla Juventus), seguito a ruota da Mazzarri (terzo posto con 68 punti, -9 dal Milan).
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»