Foto: Ssc Napoli
Tutto pronto per l’appuntamento con la storia, con il Napoli di mister Calzona che punta ad espugnare Montjuic per estromettere il Barcellona dalla Champions League, e dare un passo importante verso la qualificazione al nuovo Mondiale per Club. Napoli in campo con il classico “once de gala”, con soli 2 cambi rispetto al match pareggiato venerdì scorso al Maradona contro il Torino. Meret a difesa dei pali. Rrahmani, pienamente recuperato, riprende il suo posto al centro della difesa al fianco di Juan Jesus, con Di Lorenzo e Mario Rui (preferito ad Olivera) sulle corsie basse esterne. In mediana Traore agisce da mezzala come Anguissa, da fedele e prezioso scudiero di Lobotka. Davanti non si cambia nulla e non potrebbe essere altrimenti: al centro del fronte d’attacco la profondità di Victor Osimhen, a destra il funambolo Politano, mentre a sinistra tutta la qualità di un Kvaratskhelia in grande spolvero.
Dall’altra parte Xavi si affida ai giovani Cubarsi, Fermin Lopez e Lamine Yamal. Da tenere d’occhio, il solito Lewandowski.
Subito Napoli con Politano che imbecca Osimhen in campo aperto: al momento della conclusione il nigeriano ciabatta su Ter Stegen in uscita, ma la posizione era irregolare. All’8’ replica il Barcellona con un diagonale velenoso di Fermin Lopez, fuori di poco alla destra di Meret. Passano pochi giri di lancette e Cubarsi va a lunga gittata da Fermin Lopez che si fa spazio tra Mario Rui e Juan Jesus: lob su Meret ma sfera abbondantemente oltre la trasversale. Spagnoli avanti al minuto 15: Cancelo allarga per la sovrapposizione di Raphinha, palla dietro per Fermin Lopez, abile a beffare Meret con un destro a incrociare in controtempo. Gli uomini di Calzona accusano il colpo e perdono per qualche minuto distanze e misure. Ne approfitta il Barcellona che raddoppia con cinismo ed efficacia: Lamine Yamal verticalizza per Raphinha, il cui destro a giro si stampa sul palo interno. Gli azzurri si addormentano, e sulla corta respinta si avventa Cancelo che insacca facilmente a porta vuota. Il terzino spagnolo prova a ripetersi, ma la mira è imprecisa. Col passare dei minuti il Napoli riprende a macinare gioco, ritrovando movimenti e fluidità di gioco. Al 30’ giunge il meritato premio con la rete che riapre la partita. Di Lorenzo inventa per Politano alle spalle della retroguardia azulgrana, palla per il rimorchio di Rrahmani, che infila Ter Stegen con un piattone mancino all’angolino da attaccante consumato. Sulle ali dell’entusiasmo, Napoli va vicinissimo al pari. Traversone da terzino sinistro a destro, con inzuccata di capitan Di Lorenzo che costringe Ter Stegen ad un colpo di reni sontuoso per salvarsi. Si fa vedere anche Kvaratskhelia con un innocuo destro a giro sugli sviluppi di una palla inattiva, mentre l’ultima occasione del primo tempo capita a Lewandowski, che si gira in un fazzoletto e calcia di prepotenza fuori misura.
Subito Kvara in avvio di ripresa, con un destro dalla lunetta che delimita l’area di rigore, di un nulla fuori misura. Il Napoli recrimina per un contatto tra Cubarsi e Osimhen, ma il direttore di gara sorvola e dalla sala VAR non giungono segnalazioni degne di nota. Al 54’ Politano viene steso da Cancelo sul lato corto destro dell’area di rigore: batte lo stesso ex Sassuolo con una traiettoria velenosa che fa venire qualche grattacapo a Ter Stegen. Il Barcellona prova a scuotersi con Raphinha che impegna Meret, quindi Politano si incunea verso l’area azulgrana, Cubarsi e Araujo rischiano di far la frittata, con Osimhen vicinissimo alla deviazione vincente. Rischia ancora la difesa del Barcellona, messa sotto pressione dalle scorribande di Kvara e Politano: Osimhen protegge per il rimorchio di Anguissa, la cui sassata trova il muro spagnolo. Calzona inserisce Lindstrom e Olivera per Politano e Mario Rui. Al 67’ Olivera ferma come le maniere forti Lamine Yamal: punizione sacrosanta con Meret chiamato agli straordinari per tenere il risultato in bilico. L’estremo difensore del Napoli si erge a protagonista assoluto su Sergi Roberto e Raphinha, poi a seguito di una palla sanguinosa persa da Anguissa, il destro a giro di Lamine Yamal si perde altissimo. Nei minuti finali, la sliding door che decide la qualificazione: Olivera inventa per l’inserimento di Lindstrom, che tutto solo alle spalle della difesa incorna sul fondo. Dall’altra parte, al termine di un’azione insistita, Lewandowski non fa sconti e chiude il discorso qualificazione. Il Napoli alza il baricentro, colpisce la traversa con Olivera e di dispera quando la rasoiata di Kvara dalla distanza fa la barba al palo alla sinistra di Ter Stegen. Dopo 4 minuti di recupero, il Barcellona di Xavi può festeggiare la qualificazione ai quarti di finale.
BARCELLONA – NAPOLI 3-1
Reti: 15’ pt Fermin Lopez (B), 17’ pt Cancelo (B), 30’ pt Rrahmani (N), 38’ st Lewandowski (B)
BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen; Kounde, Araujo, Cubarsi, Cancelo; Fermin Lopez (15’ st Sergi Roberto), Christensen (15’ st Romeu), Gundogan; Lamine Yamal, Lewandowski, Raphinha (36’ st Joao Felix). All: X. Hernandez
NAPOLI (4-3-3) Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui (19’ st Olivera); Anguissa, Lobotka, Traore (33’ st Raspadori); Politano (19’ st Politano), Osimhen, Kvaratskhelia (45’+2 st Ngonge). All: F. Calzona
Arbitro: Danny Mekkelie (NED)
Note: Ammoniti: Christensen (B), Lamine Yamal (B), Juan Jesus (N), Traore (N), Olivera (N). Corner: 7-2. Recupero: 3’ pt, 4’ st. .
Il tecnico gialloblù nel post partita: «Statistiche alla mano avremmo meritato la vittoria, in alcuni momenti siamo stati troppo frenetici. A La Spezia per vincere, non possiamo fare tabelle».