«Sono un appassionato di calcio, oltre che un tifoso.» Si è presentato così stamattina presso la sala stampa del Menti il neo dirigente Giuseppe Langella, fratello dell'attuale presidente Andrea. «Castellammare è vicina alla nostra località di nascita. Mio fratello ha già anticipato la mia entrata in società e si è presentata questa opportunità. Ha cercato di coinvolgermi e sono stato ben lieto di venire qui.»
«Certamente meglio un fratello che un estraneo. -afferma Andrea Langella- Veniamo da una famiglia legata al mondo dello sport, in particolare del calcio. Oggi siamo al cospetto di un nuovo socio: al di là del rapporto di parentela, Giuseppe ha voluto prendere a cuore questo progetto e così facendo ha compiuto un atto di eroismo.»
Poi ha continuato il neo dirigente: «Dopo essere diventato al 50% il proprietario di questa società, ho avuto modo di conoscere il resto dello staff. Abbiamo fatto il punto della situazione, constatando dove si poteva migliorare e dove consolidare il progetto già avviato da mio fratello. Da appassionato di calcio, dico che quest’anno riusciremo a costruire una squadra di tutto rispetto. Non saremo come il Bari, ma ci difenderemo sul campo. Poi, da cosa nasce cosa: e sarà un progetto che si evolverà nel corso degli anni. Saranno altri pochi giorni di mercato per completare la rosa. Faremo un campionato di tutto rispetto, e se son rose fioriranno.
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«Due eventi straordinari in settimana -continua Andrea Langella-: il primo è l’uscita di scena del presidente Manniello, al quale, colgo l’occasione, rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti per tutto quello che ha fatto per questa squadra, per tutto il tempo che ha sottratto alla sua famiglia, per tutti i soldi spesi nell'arco di questi 12 anni. Gli auguro un sereno prosieguo imprenditoriale. Il secondo evento, è l’arrivo di Giuseppe Langella come neo presidente, appassionato di sport e molto legato al calcio. Volevo, però, fare una precisazione: la retrocessione ha lasciato un segno indelebile e sono molto arrabbiato. Credo che ancora oggi qualcun altro dice che io sia il male di questa squadra. E ancora oggi non ha capito niente. Per giudicarmi deve essere a conoscenza dei fatti: sono entrato come sponsor nel 2018 e a marzo 2019 sono divenuto al 50% proprietario di questo club. Abbiamo vissuto un anno di Serie C bello e drammatico: con il mio intervento sono entrato per dare una mano, da un punto di vista finanziario, e avremmo addirittura rischiato qualche punto di penalizzazione. La mia Juve Stabia è una mia concettualità, è molto di più di un club. E ho sempre puntato a rafforzare il settore giovanile. Inoltre, colgo l’occasione per rinnovare i miei ringraziamenti allo staff del settore giovanile che ha fatto un gran lavoro e lo si è visto nella partita di Coppa con la Tritium.»
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