La Juve Stabia vuole resettare l’amara sconfitta di sabato scorso contro il Sassuolo e intende voltare pagina con una vittoria tra le mura amiche. Domani al Romeo Menti, arriva il Bari di mister Longo, reduce dal successo per 2 a 1 sul Frosinone. Le vespe hanno iniziato il campionato con il botto proprio contro i pugliesi nella sfida di andata. I biancorossi, a pari punti in classifica con i gialloblù e rinforzati grazie al mercato di riparazione, puntano a riscattare la sconfitta della prima giornata. In occasione dell’incontro valido per la 25esima di Serie B, Fabio Lupo, ex direttore sportivo della Juve Stabia nella stagione 2013/14 ed ex giocatore del Bari dal 1987 al 1991, è stato gentilmente a nostra disposizione per raccontare l’impresa della Mitropa Cup, quando nel lontano 1990 capitan Perrone alzò al cielo la l'ultimo trofeo internazionale del Bari. Fu l'ultima sfida dello stadio della Vittoria, prima che le partite casalinghe dei galletti si giocassero all'attuale San Nicola. La squadra allenata da Gaetano Salvemini vinse per 1 a 0 sul Genoa davanti a circa tremilaseicento spettatori e fu proprio Perrone il marcatore che entrò di diritto nella storia del club. Lupo subentrò a Terracenere al 22’ del secondo tempo. «Ho avuto la fortuna di giocare sia nel vecchio Stadio della Vittoria, sia nel nuovo San Nicola -ha raccontato Lupo alla nostra redazione- Quel vecchio stadio aveva il suo fascino, aver vinto una partita in quello stadio lì mi dà un'aura ancora più magica, la colloca ancora di più nella storia di questo importante club qual è il Bari. Quella foto con il presidente Matarrese, un presidente al quale ho voluto molto bene e con il quale ho avuto un rapporto meraviglioso. La Mitropa Cup mi fa immediatamente pensare a quello stadio, che è stato poi “surclassato” dall'attuale San Nicola e soprattutto quella foto con il presidente Matarrese che alza la coppa insieme a noi.»
«Siamo orgogliosi di questi 43 punti, la salvezza è davvero vicina. Chiedo ai tifosi di accompagnarci a braccetto in queste ultime 8 partite». Candellone. «Felice per la doppietta, ora ci godremo la sosta»