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Juve Stabia - Audace Cerignola 1-0 - L'analisi di Colucci. «Possiamo e dobbiamo fare di più, lavoriamo sodo per riuscirci»

«Ho ricevuto sia segnali positivi che negativi, dobbiamo essere più propositivi negli ultimi 20 metri»

tempo di lettura: 2 min
di Gioacchino Roberto Di Maio
04/10/2022 19:06:59

Mister Leonardo Colucci

La Juve Stabia avrebbe potuto fare di più. Il passaggio del turno, giunto grazie al successo per 1-0 sull’Audace Cerignola, soddisfa solo in parte un mister Leonardo Colucci che in questa fase vorrebbe che i propri uomini alzassero ulteriormente l’asticella in termini prestazionali. «Possiamo e dobbiamo fare di più – sottolinea il tecnico delle vespe –, è doveroso per il lavoro profuso quotidianamente. Per caratteristiche non possiamo mai rendere al di sotto del 110 per cento, altrimenti facciamo fatica. Occorre stare sempre sul pezzo e apprendere rapidamente, il campionato corre e nessun avversario ti aspetta. Contro il Cerignola ho ricevuto sia indicazioni positive che negative, in particolar modo avrei voluto che si facesse girare maggiormente la palla in doppia superiorità numerica. Il cambio di ritmo tra i due tempi è stato frutto anche di quanto ci siamo detti negli spogliatoi, ho chiesto a qualche ragazzo di salire perché oggi si tende eccessivamente a fare un passo indietro. Abbiamo molto su cui lavorare, anche se oggi chi sin qui ha giocato meno mi è piaciuto molto. D’Agostino, al di là del gol, risponde sempre presente. Buoni segnali sono giunti anche da Guarracino, Peluso e Della Pietra, peccato solo non aver potuto far entrare qualcuno. In queste settimane ho fatto giocare 23 uomini su 26, non è mai semplice per un allenatore far ruotare tanti elementi. In termini individuali mi dispiace solo per l’infortunio di Berardocco, stavo per sostituirlo proprio in quei minuti per preservarlo per il campionato». La Juve Stabia di coppa ha sperimentato il 4-2-3-1. «Si tratta di una soluzione possibile, anche se spiego sempre alla squadra che ciò che è realmente fondamentale è riconoscere gli spazi. In questo frangente, anche quando giochiamo con il 4-3-3, sto chiedendo ai calciatori di maggior qualità di cercare la conclusione dai 20 metri dato che i portieri soffrono i tiri all’incrocio. Gli esterni devono comprendere che, al di là del modulo, devono fungere da sottopunta oltre che cercare l’ampiezza, altrimenti l’attaccante centrale rischia di isolarsi. Ciò avviene anche quando Pandolfi, che a volte tende a partecipare poco alla fase di non possesso. Il collettivo lavora sodo ogni giorno da due mesi e mezzo a questa parte, dunque vorrei che tutti dessero ancora di più rendendosi maggiormente propositivi negli ultimi metri. Oggi ho apprezzato soprattutto l’impegno con cui i miei uomini hanno cercato di mettere in pratica le soluzioni provate essenzialmente solo lunedì, poi vien da sé che l’errore faccia parte dell’apprendimento. Da domani penseremo al Picerno, il campionato già incombe». Vietato fermarsi.

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