(Immagine di repertorio prima dell'emergenza sanitaria)
Come in un sogno: sei lì dove hai sempre sognato di essere. Certo, con alti e bassi, ma pur sempre nel luogo dove vorresti essere. Solo alla fine ti rendi conto che è arrivato il momento di svegliarsi. Così si può riassumere questo anno di Serie B, andatosene troppo presto e troppo amaramente.
C’è chi dice che la colpa sia esclusivamente da associare alla cattiva gestione del periodo Covid-19. E chi ritiene la società nel complesso colpevole di aver rispedito la Juve Stabia in C. Una cosa è certa: è venuta a mancare l’arma vincente che da sempre contraddistingue le Vespe. Il dodicesimo uomo in campo.
Gli stabiesi sono gli unici non retrocessi, poiché, emergenza sanitaria o meno, non hanno mai smesso di sostenere i gialloblù di Fabio Caserta, nonostante la loro presenza sugli spalti avrebbe sicuramente dato quella spinta giusta ai ragazzi per raggiungere l’obiettivo, senza accontentarsi di nulla.
E c'è chi come Francesco Ripa, attaccante che per tre anni ha vestito la maglia gialloblù, è fiducioso nella rinascita del club: «Vi rialzerete come sempre avete fatto -scrive sui social-!!non mollare mai stabia.»
Dopo una sconfitta amara come quella di ieri sera a Cosenza, dove i lupi hanno ampiamente meritato la salvezza diretta, sorgono nuovi interrogativi. Che ne sarà del futuro delle Vespe? Chi lascerà e chi continuerà a remare sulla stessa barca?
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.