Sul fronte acquisti, tanti i nomi sul taccuino del nuovo ds Roberto Amodio, che vorrebbe, però, prima di tutto capire chi del vecchio gruppo potrà fare ancora al caso della Juve Stabia. Tra questi potrebbe esserci anche il capitano Massimo Caputo, artefice della salvezza della Juve Stabia con un eurogol, è il caso di dirlo, a Lanciano, nel match d'andata dei play out. «Beh - ricorda il giocatore - con un pizzico di orgoglio posso dire che è così. Credo che quel gol sia servito tantissimo. Ha consentito alla squadra di arrivare alla partita di ritorno con maggiore tranquillità». Per Caputo una soddisfazione doppia. «Si, al di la' della squalifica per l'ammonizione legata all'esultanza, quella rete mi ha consentito di chiudere bene un momento difficilissimo. Non giocavo da tanto, guai fisici mi avevano tenuto lontano dal campo, ed invece su di me si sono dette e scritte tante cose negative. Credo di aver dimostrato sul campo quanto tenessi alla maglia gialloblù». Una maglia che il giocatore rivestirebbe volentieri. «Ho sempre detto che non ci sarebbero particolari problemi a restare. Ovviamente a certe condizioni. Un anno come quello appena concluso non lo augurerei a nessuno. Troppa approssimazione, troppe cose che non andavano. Non siamo stati ancora convocati per le liberatorie, ma so che c'è una nuova società. Con un gruppo serio e con chiarezza nei ruoli e nei rapporti, se me lo chiedessero, resterei volentieri a Castellammare». Con Costantini in panchina. «Sarebbe solo un motivo in più per farlo. Una persona eccezionale, a cui devo molto. Sono contento sia ancora alla guida della Juve Stabia, con lui non si potrà che far bene». Il campionato è ormai alle spalle, con la salvezza acquisita, ma non si può dimenticare tutto quello che si è dovuto superare per arrivare alla salvezza. Un buon avvio, una rincorsa incredibile, poi a gennaio è crollato tutto. «A gennaio è successo di tutto. Sono stati creati problemi inutili, anche se l'importante è che alla fine sia stato centrato il risultato che volevamo, cioè la salvezza». Tanti problemi in seno al gruppo. «No. Almeno non nello spogliatoio tra noi calciatori. Erano altre cose, altre situazioni a minare il nostro rendimento. Mi dispiace soprattutto per quei ragazzi che si affacciavano per la prima volta al calcio professionistico. Ho sempre detto loro che il calcio non è sempre così. Spero che escano fortificati da questa esperienza». Due anni nella Juve Stabia, e sempre protagonista. Massimiliano Caputo arrivò a Castellammare nell'estate del 2006, scovato nell'Alto Adige dall'allora diesse Vito Giordano. Un passato anche nella Salernitana, il furetto di Napoli si ritrova per la prima volta a giocare vicino casa. Un primo anno scoppiettante, l'intesa con Gigi Castaldo ricorda a molti le coppie famose del calcio italiano. Poi l'infortunio della punta, e per Caputo l'accoppiata con Baclet. Sfiorati i play off, Caputo è il primo calciatore ad essere confermato dall'anno precedente, lo seguirà Antonio De Rosa. Buono l'avvio, poi da gennaio un calo dovuto anche alla rottura con Capuano. Il rientro nel momento decisivo, a Lanciano, il suo gol ha ridato un futuro alla Juve Stabia.
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»