Ore 10:35, in una Piazza Santa Croce gremita fino all' inverosimile, il carro trionfale dell'Immacolata é uscito sorretto a spalla dal primo gruppo di portatori, riconoscibili in tunica bianca e fascia al braccio di colore blu.
Dopo un faticoso, suggestivo percorso 150 uomini si sono alternati, in tutto 400 per portare a spalla il Carro dell’Immacolata, secondo lo schema della processione : rosso, celeste, giallo, verde blu, i colori delle fasce intorno al loro braccio, per indicarne il gruppo di appartenenza, rientrando in chiesa alle 18 circa. Uomini di varie estrazioni sociali, marinai, commercianti, artigiani, ma anche il professionista, giovani e anziani, che sono loro la vera anima della processione. E lì, sotto al carro, che c’è veramente il popolo di Torre del Greco: gente comune, giovani o anziani, amici o conosciuti da tutta la città, la cui fatica e sudore, è quello di tutti i torresi, anche dei torresi nel mondo. Portatori di un carro, ma ancor di più portatori di gioie, speranze, dolori e attese di tutta la città del corallo, posta ai piedi del Vesuvio.
Il grande carro trionfale per onorare l’Immacolata Concezione, in occasione della festa dell’8 dicembre, è ormai, nella città di Torre del Greco, una tradizione consolidatasi nel tempo.Il primo grande carro trionfale risale al 1862, anno seguente alla catastrofica eruzione effusivo-esplosiva e al pesante terremoto, che misero in ginocchio la nostra città. Fu proprio di fronte a questi rovinosi eventi naturali, che i Torresi fecero voto alla Vergine Immacolata, promettendole di portare la sua statua in processione su un maestoso carro, in cambio della fine dell’attività eruttiva e sismica.
Alle 10.00, ora in cui, nel 1861, fu avvertita la prima scossa di terremoto, il carro, abbassata la Statua della Madonna al segnale dato da un antico campanello d’argento, esce dalla Chiesa, sostenuto da 150 uomini. Ne precedono il passo la Banda Musicale, il Preposito curato, accompagnato da alcuni sacerdoti e la Confraternita della Madonna Assunta, mentre lo seguono il sindaco e le autorità comunali con il gonfalone della città, nonchè una serie di piccoli carri dedicati alla Vergine, realizzati dai fedeli più giovani.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»