Tutela degli amici a quattro zampe: a Torre del Greco nasce il “cane di quartiere”. È quanto predisposto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella e che ha portato il primo cittadino a firmare un’ordinanza, attraverso la quale si prende atto dell’instaurata collaborazione con l’associazione animalista “Gli angeli randagi del Vesuvio onlus”.
Il provvedimento è il risultato del lavoro svolto dall’assessore al benessere animale Laura Vitiello e dagli uffici preposti e ha quali capisaldi alcuni dei punti fondamentali della legge regionale che disciplina il randagismo sul territorio campano, nella quale viene evidenziato come “al cane si riconosce il diritto di essere animale libero, se si accerta la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose. I Comuni provvedono a disciplinare le condizioni per il riconoscimento di cani liberi accuditi”.
Del resto, come spiega il sindaco nella sua ordinanza, “si intende garantire in ogni caso la tutela degli animali, assicurando loro condizioni di vita dignitose, anche attraverso il coinvolgimento attivo di cittadini, singolarmente o in associazione” e come “dal riconoscimento dei cani liberi accuditi (cosiddetti cani di quartiere), deriveranno risparmi per le casse dell’ente in termini di gestione del randagismo canino”.
A fine luglio era stato emanato l’avviso pubblico per l’individuazione di soggetti disposti a collaborare con il Comune per il riconoscimento e la cura dei cani di quartiere, al quale ha aderito l’associazione animalista “Gli angeli dei randagi del Vesuvio onlus” presieduta da Margherita Garofalo. Ecco allora l’esigenza, da parte del sindaco, di adottare un’apposita ordinanza nella quale si evidenzia come “i cani randagi, individuati in collaborazione con l’associazione, siano segnalati dal comando di polizia municipale, il quale trasmetterà richiesta di intervento alla Napoli 3 Sud” e come “il servizio veterinario dell’Asl provvederà alla cattura, all’identificazione mediante microchip ed al trasferimento presso il canile sanitario di sua competenza per procedere alla sterilizzazione chirurgica e ne accerterà determinate condizioni di idoneità (non risultare in anagrafe canina come morsicatori o autori di aggressioni e/o molestie, nonché essere compatibili con la vita in strada e in grado di sopravvivere, riportare un tatuaggio indelebile che identifichi l’avvenuta sterilizzazione)”. I cani “saranno reimmessi sul territorio comunale – si legge anora nel provvedimento firmato da Luigi Mennella – a cura del servizio veterinario in nome e per conto del Comune, in collaborazione con l’associazione animalista”, con reimmissione nel punto dove sono stati prelevati o, se non idoneo, in altra area equivalente. “I cani reimmessi dovranno essere registrati quali ‘cani di quartiere’, con relativa scheda clinica”, mentre “cura e accudimento saranno in capo all’associazione animalista”.
“Un’ordinanza – spiega l’assessore Laura Vitiello – che trasmette un nobile segnale di civiltà per fronteggiare il randagismo ed incentivare la civile convivenza tra i cittadini ed i nostri amici a quattro zampe. I cani individuati saranno sottoposti ad attenta e specifica valutazione dall’Asl veterinaria, che dovrà attestarne la non pericolosità e previa microchippatura e sterilizzazione saranno immessi nuovamente sul territorio, affidati alle amorevoli cure ed attenzioni delle associazioni di volontariato, cui esprimo la mia più sentita gratitudine. Ringrazio di cuore anche l’Asl veterinaria e gli uffici preposti, nella persona del dirigente Egidio Ciani e del funzionario Marco Battiloro, che mi hanno supportato e sostenuto nel mettere in campo quest’ulteriore iniziativa”.
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