Scoperto il branco che uccise Raffaele Cesarano, ventunenne di Pompei, colpevole di aver difeso la sua ragazza dalle avances di un giovane, nell’area di parcheggio vicina alla discoteca «La Ciurma» di Vietri sul mare. In meno di 72 ore, nella rete dei carabinieri della compagnia di Salerno, retta dal capitano Massimiliano Rocco, di quelli del tenente Gallo, e degli agenti della squadra mobile, diretta dal vicequestore Carmine Soriente, sono finiti nove giovani di Salerno, i quattro che avrebbero partecipato all'assassinio, tra cui l'autore materiale del delitto, e altri cinque ragazzi presunti partecipi solo alla rissa precedente l'omicidio. La pressione degli investigatori hanno spinto il presunto omicida, Angelo Solimeo, a confessare l’assassinio e indicare le responsabilità degli altri partecipanti alla tragfica, violenta aggressione. Ad essere stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto (poi convertito in ordinanza di custodia cautelare) sono tre maggiorenni e un minorenne: Luigi Orilia, ventitreenne di Matierno (fermato sabato scorso), il coetaneo Angelo Solimeo di Fratte, Raffaele Delle Chiaie (detto "coniglietto", dal soprannome del padre) 22 anni del Rione Petrosino, e I.D. diciasettenne di Mercatello. I maggiorenni sono stati portati in carcere e il minorenne in un centro di accoglienza. Secondo le prime indagini, quella sera, Delle Chiaie avrebbe dato il via alla lite. Orilia avrebbe passato l'arma del delitto a Solimeo. Quest'ultimo ha confessato di aver colpito Cesarano. Il ruolo, però, ricoperto da ognuno dei quattro fermati è ancora da accertare definitivamente. Per tutti l'accusa è di omicidio in concorso. Si cerca ancora l'arma del delitto, che pare siano delle forbici. Per aver partecipato solo alla rissa, sono stati denunciati a piede libero i ventenni: G.S., T.A., L.A., C.E. e A.N., anche questi tutti di Salerno, gli ultimi tre con precedenti di polizia per vari reati. Ma le indagini preseguono e non si esclude che possano portare a ulteriori sviluppi. Intanto, sempre ieri mattina, il gip Giovanna Le Rose del tribunale di Salerno ha convalidato il fermo di Orilia, dispondendo per lui la custodia cautelare in carcere. Il giovane, assistito dall'avvocato Massimo Torre, ha ammesso di essere stato lì presente ma non di aver partecipato nè alla rissa nè all'omicidio. E' già stato presentato per lui, ricorso al tribunale del Riesame. Lo stesso Gip, non ha convalidato il fermo di Delle Chiaie e Solimeo, ma visti i risultati investigativi e le ammissioni di alcuni indagati ha disposto per loro la custodia cautelare in carcere. Questa la ricostruzione dell'assassinio di Cesarano. Giovedì sera, al lido "La Ciurma" a Vietri Sul Mare c'è una festa privata ma entrano anche altri giovani estranei ai festeggiamenti. Arrivano Raffaele, la fidanzata Nunzia e un loro amico. Verso le ore due di venerdì, Delle Chiaie mentre ballava fa pesanti apprezzamenti a Nunzia (secondo l'indagato invece si è trattato solo di spinte con Cesarano durante il ballo) e Raffaele interviene: scatta la zuffa alla quale partecipano due amici di Delle Chiaie che, però, hanno la peggio (tra questi ci sarebbero Solimeo e forse I.D.). Si ferma la musica, i ragazzi escono dal lido. Fuori da "La Ciurma", nel parcheggio antistante il locale, Orilia e altri organizzano alcuni ventenni che si radunano e pestano Raffaele, che sarà colpito pure con un casco e pietre. Alla rissa avrebbero partecipato i cinque denunciati a piede libero. Dal branco si staccano quattro giovani, Orilia, Delle Chiaie, Solimeo e I.D. e c'è una nuova rissa. Orilia avrebbe passato le forbici con cui Solimeo avrebbe colpito Cesarano che, a terra in una pozza di sangue, viene ancora brutalmente percosso. Raffele muore dopo poco in ospedale.
«Non ci siamo accontentati del pareggio, questa è la vittoria della nostra gente, del ds, del presidente e della società tutta. Ora testa alla Cremonese, dispiace avere solo pochi giorni per preparare la partita».