Il caso de La Sonrisa continua a tenere banco nel panorama politico e sociale di Sant’Antonio Abate. Dopo mesi di polemiche e di attese, finalmente il Comune ha deciso di intervenire, stabilendo un canone di occupazione retroattivo per la famiglia Polese, titolare della società che gestisce la struttura.
La decisione arriva in un momento cruciale per la cittadina, che si appresta a tornare alle urne per eleggere il nuovo consiglio comunale. Sarà proprio alla nuova amministrazione che spetterà il compito di decidere la sorte del maxi-complesso alberghiero: demolizione delle parti abusive o ridestinazione a scopi sociali.
La sindaca Abagnale ha sottolineato che si tratta di un canone di occupazione sine titulo, da versare in attesa del perfezionamento dell’immissione in possesso e delle decisioni del nuovo Consiglio Comunale. La situazione è complicata e la soluzione non sarà facile da trovare, ma è necessario agire per risolvere questo annoso problema che attanaglia la comunità.
Il destino de La Sonrisa è ora nelle mani dei cittadini, che con il loro voto sceglieranno il futuro della struttura e di tutto ciò che la circonda. Sarà importante che la nuova amministrazione agisca con responsabilità e lungimiranza, per trovare una soluzione che sia nell’interesse di tutti. Non ci resta che attendere e sperare che questo sia l’inizio di una nuova era per La Sonrisa e per Sant’Antonio Abate.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.