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Discariche a cielo aperto, piene di rifiuti delle industrie conserviere e altre aziende private della zona. A sant’Antonio Abate, in tre aree private situate in zone periferiche, le forze dell'ordine hanno rinvenuto circa 13 mila metri cubi di rifiuti speciali, provenienti dall'attività di costruzione e demolizione edile, frammisti a fanghi industriali prodotti dalle aziende agro-alimentari specializzate nella lavorazione dei pomodori e depositati sul nudo terreno. Denunciate all'autorità giudiziaria competente quattro persone, con l'accusa di inquinamento e sversamento abusivo di rifiuti. Si tratta di persone residenti a Sant'Antonio Abate, tutti di età compresa tra i 42 e i 48 anni.
L'operazione è stata effettuata dagli uomini della guardia di finanza di Castellammare, in collaborazione con il personale tecnico dell'Arpac di Napoli. A seguito di una ricognizione aerea effettuata da un velivolo della sezione Aerea di Napoli, i militari si sono recati presso una prima area che, sulla base dei rilievi aerofotografìci, sembrava avere particolare interesse operativo. I finanzieri hanno poi controllato le due aree circostanti, accertando ulteriori reati.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.
