“Solo una minima parte della struttura è stata oggetto del sequestro. Il Maya Beach Experience resta aperto al pubblico”. A sostenerlo è la Sea Club srl della famiglia Giglio, titolare del celebre lido sulla Conca Azzurra a Massa Lubrense su cui due giorni fa la guardia costiera ha fatto scattare i sigilli per la presenza di alcuni abusi edilizi riscontrati all’interno. La proprietà ci tiene ad evidenziare che la struttura “si estende per un’area pari a circa 10.000 mq ed è recensita tra le migliori strutture ricettive” e che la stessa “rimane aperta al pubblico e pronta ad accogliere i propri ospiti conservando tutte quelle prerogative in termini di bellezza del sito e servizi prestati”. Una precisazione che la Sea Club srl ritiene “doverosa anche al fine di tutelare il lavoro, profuso con grande impegno, dagli oltre 70 dipendenti attualmente impiegati e evitare l’equivoco che la struttura sia chiusa”.
Nel mirino degli uomini della Capitaneria sono finite due porzioni del lido. La prima è una grossa piattaforma in cemento realizzata sulla scogliera frangiflutti dove vengono posizionati i lettini. La seconda è una spiaggia nella spiaggia, un lido di sabbia bianca ricavato in una zona sopraelevata, a simulare un litorale caraibico. Rispetto agli abusi riscontrati la Sea Club srl attende l’esito delle verifiche dei tecnici, ma assicura che, “laddove le difformità dai titoli abilitativi riscontrate dalla Guardia Costiera dovessero essere confermate, è precisa volontà della Sea Club di procedere all’immediato ripristino dello stato dei luoghi nell’assoluto rispetto delle prescrizioni che verranno eventualmente impartite”.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»