Un comunicato di poche righe, diramato dall’Asl all’inizio della scorsa settimana, ha annunciato la chiusura del Psaut (acronimo che sta per Postazioni Fisse di Primo Soccorso Territoriale) dell’Ospedale di Gragnano per la fascia notturna 20-8. Una chiusura in una certo senso annunciata quella del Primo Soccorso gragnanese, dal momento che la postazione da anni, complice una gestione discutibile del personale ospedaliero, non è mai riuscita a garantire un funzionamento adeguato al pubblico. La chiusura nelle ore notturne del Psaut ha inevitabilmente determinato un forte disagio tra gli abitanti del comprensorio dei Monti Lattari, costretti, per casi di modesta o lieve entità, a gravare ulteriormente sul pronto soccorso di Castellammare di Stabia. “Il primo soccorso – fanno sapere alcuni addetti dell’ospedale gragnanese – dovrebbe esistere e funzionare, evitando così di intasare il San Leonardo di Castellammare con casi che sono il più delle volte da codice bianco. Purtroppo – proseguono – invece di potenziare la struttura cittadina e destinare alle mansioni proprie del primo soccorso una parte del personale, si preferisce incrementare il disagio e togliere ai cittadini prestazioni sanitarie che potrebbero trovare a portata di mano. Il Psaup infatti, se adeguatamente organizzato, potrebbe rappresentare, insieme al reparto di Epatologia, una delle eccellenze del presidio ospedaliero della nostra città”. Sulla questione Psaup e sulla chiusura del primo soccorso è intervenuto anche il consigliere regionale Alfonso Longobardi, alla vigilia dell’insediamento del nuovo commissario dell’Asl Napoli 3 Sud. “Il problema dello Psaut di Gragnano – ha dichiarato Longobardi – è alquanto complesso e sono in attesa di incontrare il nuovo Commissario dell’Asl Napoli 3 Sud. Proprio oggi (mercoledì per chi legge ndr) ho contattato la dottoressa Costantini per incontrarla ma è in attesa della formalizzazione ufficiale dell’incarico. Non appena sarà possibile mi confronterò con lei per le questioni attinenti gli ospedali riuniti di Gragnano e Castellammare di Stabia e per le problematiche relative ai livelli assistenziali dei cittadini di un vasto comprensorio quale è quello dei Monti Lattari. Si consideri che i Comuni interessati hanno una popolazione di circa 150/200mila persone a cui vanno date risposte certe in termini di assistenza sanitaria e di garanzia dei livelli essenziali di assistenza”.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»
