Cronaca
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Dramma per una famiglia di Agerola al Rally dei Templi

Attende il marito al traguardo, uccisa da un’auto

tempo di lettura: 3 min
08/06/2008 20.23.30

Non amava andare alle gare del marito, Emanuela Lain. Forse aveva un po’ di timore per l’alta velocità. Per questo Emanuela Lain accompagnava il marito solo di rado, mai da immaginare che ieri sarebbe stata in agguato la morte: investita dall’auto di un concorrente della cronoscalata, in attesa di avere notizie del marito, anche lui alla corsa, ma in ritardo per problemi meccanici. Era Nata in Svizzera, per anni Emanuela Lain aveva vissuto a Vicenza, poi si era trasferita ad Agerola dopo aver conosciuto il marito Angelo Medaglia, con il quale era sposata dal 1987. Dalla loro unione era nato Matteo, che oggi ha sedici anni. Di mestiere faceva la sarta. Gli amici raccontano che non andava volentieri ai rally del marito, forse per non assistere a spettacoli così rischiosi. Chissà che questa volta non l’abbia convinta l’opportunità di trascorrere un finesettimana fuori, in una bella località turistica. E ieri, proprio per accertarsi del ritardo del marito all’arrivo, ha attraversato quel tratto del percorso di gara assolutamente chiuso al pubblico durante lo svolgimento della cronoscalata. Ieri pomeriggio in tanti hanno raggiunto l’obitorio dell’ospedale di Agropoli per stare accanto al marito Angelo e al figlio Matteo. I funerali si svolgeranno domani ad Agerola, visto che la salma è stata restituita ai familiari nella stessa giornata di ieri, al termine dell’esame esterno. Non vedeva il marito arrivare al traguardo. Per questo Emanuela Lain, quarantaquattrenne di Agerola, ha deciso si attraversare la strada, nella zona di decelerazione, per informarsi, per chiedere come mai il marito Angelo Medaglia, che correva con la macchina numero 181, non fosse ancora arrivato. La zona di decelerazione è quella immediatamente dopo il traguardo, quella in cui le auto che partecipano ai rally iniziano a rallentare, per poi fermarsi. Ed è stato qui che la Peugeot 106, guidata da Valerio Gatto, un giovane di Lamezia Terme che correva con il numero 153, l’ha presa in pieno, sbalzandola nella cunetta. Durante la corsa all’ospedale di Agropoli l’ambulanza dell’Asl Salerno 2, su cui veniva trasportata, ha subito a sua volta un incidente, per la rottura del semiasse, finendo in un guard rail. Ma è stato accertato che la donna è morta per le gravissime lesioni riportate nell’investimento. L’incidente è avvenuto ieri mattina, poco prima delle 11, a Capaccio, dov’erano in corso le prove della diciannovesima Coppa dei templi - Venticinquesimo trofeo Marino, cronoscalata in salita valida per la Coppa Italia e per il Trofeo della montagna di specialità. Il percorso, da fare in due manche di 4,8 chilometri, si articola lungo le curve che dalla strada di accesso al Santuario del Getsemani conducono a Capaccio capoluogo, il traguardo è in località Calandra. Le prove erano iniziate da un po’. I 120 partecipanti, provenienti da tutta Italia, avevano iniziato la loro corsa. La Fiat 500 di Angelo Medaglia era in ritardo a causa di un guasto. Emanuela Lain non vedendo arrivare il marito, ha pensato di andare ad informarsi ed ha attraversato la strada. Proprio in quel momento è arrivata la Pegout 106 di Gatto. Il pilota, secondo alcuni testimoni, ha tentato invano di evitare l’impatto con la donna, finendo a sua volta la corsa in una cunetta. Le prove sono state immediatamente sospes. Intanto i carabinieri di Capaccio capoluogo, coordinati dal maresciallo Vito De Cesare, hanno subito fatto allontanare le persone dal luogo dell’impatto e avviato le indagini del caso.Il giovane Valerio Gatto che si è affidato per la difesa agli avvocato Domenico Guazzo e Carmine Sparano di Capaccio.

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