Le polveri sottili tornano a superare la soglia di guardia e riportano l’emergenza ambientale al centro dell’attenzione a Castellammare di Stabia. I dati rilevati dai sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria hanno certificato il superamento del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di PM10, un valore che segna una condizione di rischio per la salute pubblica e che ha imposto l’intervento immediato dell’amministrazione comunale.
A far scattare le misure è stata la notizia connessa alla comunicazione ufficiale di Arpac, che ha registrato concentrazioni elevate di polveri sottili in più della metà delle stazioni di monitoraggio delle aree regionali di riferimento, accompagnate da condizioni meteo-ambientali sfavorevoli. L’assenza di vento e il mancato rimescolamento dell’aria hanno favorito l’accumulo degli inquinanti, creando una cappa persistente soprattutto nei contesti urbani più esposti al traffico e alle emissioni da combustione.
Anche le centraline installate sul territorio comunale hanno confermato il quadro critico, rilevando valori medi di PM10 superiori ai limiti consentiti. Un dato che colloca Castellammare di Stabia all’interno della cosiddetta “Situazione A” prevista dalla normativa regionale, quella che obbliga i sindaci ad adottare provvedimenti urgenti e temporanei per contenere l’inquinamento atmosferico e ridurre le fonti emissive più impattanti.
Da qui l’ordinanza sindacale, che introduce una serie di divieti e prescrizioni validi su tutto il territorio comunale per tre giorni consecutivi. Il provvedimento mira a intervenire sui principali fattori che contribuiscono all’innalzamento delle polveri sottili: stop a qualsiasi forma di combustione all’aperto, divieto di utilizzo di generatori a biomassa con prestazioni emissive inferiori a 4 stelle, obbligo di spegnere i motori dei veicoli in sosta e intensificazione dei controlli sul divieto di utilizzo di impianti termici a biomassa legnosa, su combustioni all’aperto e su spandimento dei liquami.
L’ordinanza si inserisce in un contesto più ampio di attenzione istituzionale sul tema della qualità dell’aria, aggravato negli ultimi anni da una procedura di infrazione europea che ha già richiamato l’Italia per il superamento sistematico dei limiti di PM10. Le polveri sottili rappresentano uno degli inquinanti più pericolosi, perché penetrano in profondità nell’apparato respiratorio e sono associate a patologie cardiovascolari e respiratorie, con effetti particolarmente rilevanti su bambini, anziani e soggetti fragili.
Sono previste sanzioni amministrative fino a 500 euro in caso di violazioni. L’obiettivo è contenere l’emergenza nel breve periodo, in attesa che un miglioramento delle condizioni meteorologiche consenta una naturale dispersione degli inquinanti.
Il superamento dei limiti di PM10, però, riapre una riflessione più ampia sulla fragilità ambientale del territorio e sulla necessità di politiche strutturali capaci di ridurre in modo stabile le emissioni. L’ordinanza rappresenta una risposta immediata all’emergenza, ma i dati sull’inquinamento continuano a ricordare quanto il tema della qualità dell’aria resti una delle sfide più urgenti per la salute e il futuro della città.
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