Un Pride per rivendicare uguali diritti civili e sociali per tutti, senza discriminazioni. Questo il messaggio lanciato ieri dai partecipanti al Vesuvio Pride che quest'anno si è svolto a Castellammare di Stabia. A guidare il corteo che da via De Gasperi ha raggiunto al villa comunale è stato Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, insieme ad alcuni sindaci dei comuni che hanno patrocinato l'evento. Tra questi il primo cittadino stabiese Luigi Vicinanza e quello di Torre Annunziata Gennaro Cuccurullo. Un corteo colorato, festoso ha invaso il lungomare, trasformando via Alcide De Gasperi in un mosaico di bandiere arcobaleno, striscioni, musica e voci che reclamano uguaglianza.
Tanti i cittadini che hanno preso parte all'evento il cui tema quest'anno è stato “‘A Rumba de Scugnizze”, che ha rappresentato un omaggio alla creatività popolare e all’irriverenza del poeta stabiese Raffaele Viviani, ma anche un invito chiaro alla disobbedienza civile, alla resistenza gioiosa contro ogni forma di esclusione e censura.
«Non dobiamo smettete mai di far rumore. Quando facciamo silenzio, qualcun altro parla al posto nostro» ha detto dal palco Franco Grillini, storico fondatore di Arcigay. «La rumba di oggi - ha detto Pietra Montecorvino - è quella dei nostri cuori. E ogni battito è una dichiarazione d’amore verso la libertà». Il messaggio del Vesuvio Pride è arrivato forte e chiaro: non si può tornare indietro. Le discriminazioni, l’omolesbobitransfobia, la censura nelle scuole e le politiche escludenti non possono essere tollerate. «Questa è la breccia di cui abbiamo bisogno oggi – ha urlato Sannino – una breccia nei pregiudizi, nell’indifferenza, nella paura».
La festa è continuata fino a tarda sera, tra DJ set, interventi, abbracci e danze. Castellammare, per un giorno, si è trasformata in un crocevia di storie e diritti, diventando simbolo di coraggio civile e speranza condivisa. Il Vesuvio Pride 2025 si chiude così, con una promessa: non c’è giustizia senza uguaglianza, e la libertà è un diritto che non può più aspettare.
Ma, come sempre in queste occasioni, molte sono state le polemiche da parte di chi non ha condiviso il messaggio politico lanciato da chi vi ha preso parte. E' il caso di Fretelli d'Italia (leggi articolo in home) che ha criticato i messaggi di odio e di morte nei confronti "dei fascisti".
Presentata nella Reggia di Quisisana la prima edizione della competizione con Roma, Lazio, Inter e Juventus: grande entusiasmo da istituzioni e società per un evento che unisce sport, cultura e rinascita del territorio.