La droga era occultata tra i carichi di mobili. Nello scorso mese di maggio il Gico delle Fiamme Gialle, nell'ambito di un'operazione della Dda di Napoli, sgominò un traffico internazionale di stupefacenti.
tempo di lettura: 1 minHashish dal Marocco occultata tra i carichi di mobili, arrivano le condanne per tre narcotrafficanti. Nello scorso mese di maggio il Gico delle Fiamme Gialle, nell'ambito di un'operazione della Dda di Napoli, sgominò un traffico internazionale di stupefacenti: l'hashish arrivava dal Marocco in Corsica e da lì, con navi mercantili, trasportato in Italia. Luigi Mascolo (imprenditore di Sant'Antonio Abate, titolare del mobilificio da cui venivano ordinati i carichi di merce con la droga) è stato condannato a 12 anni di reclusione dal tribunale di Torre Annunziata, stessa pena per Alain Lieschi (il narcos in Corsica) ed infine per Maurizio Amendola alias 'capa e fierr', ritenuto vicino al clan D'Alessandro, 10 anni di carcere. Tutti e tre sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale. Il Gico di Napoli riuscì, nel corso delle indagini, a sequestrare 1220 kg di droga: 38 valigette contenenti stupefacenti occultate all'interno di una trave d'acciaio che sorregge, all'altezza di dieci metri, il cavalcavia della Strada statale 268 del Vesuvio, nei pressi dell'uscita di Angri della Napoli-Salerno. Nella trave, che presentava delle aperture circolari del diametro di circa un metro, vi erano delle intercapedini naturali che avevano consentito di nascondere lo stupefacente. A capo della gang vi erano Luigi Mascolo e Alfonso Borghese: il primo sfruttava il suo mobilificio per ordinare i carichi di mobili dove veniva occultata la droga il secondo (per lui processo da rifare perchè di competenza del tribunale di Salerno dove ieri sono stati trasferiti tutti gli atti) si occupava della logistica.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»