«Ciò che accade sui boschi di Quisisana è indecente». E’ la denuncia che ha fatto in queste ore Tonino Scala, consigliere comunale di Liberi e Uguali.
Oltre a «cittadini non degni di essere definiti tali», Scala punta il dito contro «amministratori che non amministrano. Il degrado in quello che dovrebbe essere uno dei pochi polmoni della città ormai ha superato ogni limite – accusa - Materiale di risulta, compreso amianto in ogni dove, strade interdette da alberi crollati, manutenzione zero, erbacce e immondizia, cestini che non vengono ripuliti da tempo immemore. L'ultimo intervento serio fu fatto da una partecipata regionale, 7 anni orsono, grazie ad un accordo tra le parti. Se il comune non è in grado di gestire un parco unico nel suo genere, faccia una convenzione con Regione e Ente Parco. Chi può, faccia qualcosa. È ignobile ciò che accade sotto gli occhi di tutti».
L’abbandono di rifiuti nei boschi di Quisisana, così come lungo le pendici della strada (chiusa) che porta al Faito è un fenomeno che va avanti da anni ormai. E nonostante le denunce e gli appelli, lo scempio continua. A dare un po’ di decoro alla zona ci pensano di tanto in tanto gruppi di volontari ed associazioni, ma è troppo poco per un luogo finito nel mirino di incivili e balordi.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»