Datterari stabiesi in possesso del reddito di cittadinanza. È questa l'ultima accusa della Procura di Napoli a carico di cinque cittadini stabiese che sono finito in carcere dopo un blitz portato a termine dalle forze dell'ordine nel mese di marzo scorso. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori e ricostruito da Metropolis, i datterari avrebbero omesso di indicare nelle fasi di domanda il possesso di alcune auto, condizione incompatibile con la possibilità di ricevere il contributo dallo Stato. I cinque si sono già difesi spiegando che l'acquisto delle auto è stato precedente a qualsiasi domanda rivolta e, in ogni caso, non nei due anni precedenti alla richiesta del reddito di cittadinanza. Sarà la guardia di finanza ora a completare gli accertamenti sui datterari ed accertare eventuali irregolarità. Se dovesse essere confermata l'accusa, potrebbe complicarsi la posizione dei cinque che avrebbero distrutto km di costa per pescare il dattero di mare per poi rivenderlo a peso d'oro nel mercato nero. Ricostruzioni però che dovranno essere confermate in sede di giudizio anche se le prove raccolte dalle forze dell'ordine a carico dei cinque stabiesi sono consistenti.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»