SOSarno.it è stato certificato come sito "green" dalla Green Web Foundation, organizzazione no-profit che ha l'obiettivo di sostenere la transizione ecologica anche nel mondo digitale e di sviluppare strumenti per accelerare questo cambiamento.
SOSarno.it è stato lanciato nel novembre 2020 dallo stabiese Giuseppe Caruso, esperto di marketing e comunicazione, in collaborazione con la web agency ZuzùWork, con l'obiettivo di invitare i cittadini a segnalare gli scempi ambientali che si verificano nel fiume Sarno. Il funzionamento del sito è semplice e intuitivo: attraverso un form dedicato, l'utente può inviare segnalazioni in tempo reale, anche in forma anonima, con la possibilità di allegare foto. Questo strumento offre ai cittadini un modo semplice e accessibile per svolgere un ruolo attivo nella lotta all'inquinamento.
Il sito è ospitato da Seeweb, azienda che ha sposato la causa della transizione ecologica e che utilizza tecnologie "verdi" sui propri server. Questa certificazione da parte della Green Web Foundation conferma l'impegno di SOSarno.it a favore di un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.
"Siamo fieri di aver ottenuto questa certificazione e di essere in grado di contribuire alla transizione ecologica del web", ha dichiarato Giuseppe Caruso, fondatore di SOSarno.it. "Speriamo che altri siti seguiranno il nostro esempio e che, un giorno, Internet funzionerà interamente con energie rinnovabili".
In un mondo sempre più digitale, è importante che anche il web diventi più sostenibile e rispettoso dell'ambiente. La certificazione di SOSarno.it come sito "green" è un passo importante in questa direzione e dimostra che anche le piccole azioni possono avere un impatto significativo sulla salute del nostro pianeta.
La conferenza stampa alla Reggia di Quisisana. Presenti il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, il Direttore del Museo Nazionale Archeologico di Napoli Paolo Giulierini, la Commissione prefettizia costituita dal prefetto Raffaele Cannizzaro, dal viceprefetto Mauro Passerotti e dalla dott.ssa Rosa Valentino.