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Meta - Cippy torna in libertà

E' stato restituito alla libertà un giovane passero caduto dal nido e accudito dai volontari del wwf.

tempo di lettura: 2 min
15/09/2022 14:07:03

L’autunno è ormai alle porte e con la muta del piumaggio completata è arrivato il tempo per il nostro piccolo passero di tornare nel suo mondo: la Natura!

Il passerotto era stato rinvenuto in strada a fine maggio, caduto dal nido e consegnato ai volontari del WWF. Dopo pochi giorni anche un altro passerotto, sottratto alle grinfie di un gatto, era stato recuperato in condizioni difficili con una zampetta e un’ala danneggiate e una brutta lesione ad un polmone. I due passerotti sono cresciuti insieme, prima in una scatola di cartone e poi trasferiti in una gabbietta.

“Non è stato facile rimetterli in sesto - racconta Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno - e solo grazie alla pazienza dei volontari e degli esperti si è riusciti a salvarli. Il passerotto azzannato dal gatto con una ferita al polmone si gonfiava letteralmente ogni giorno, c’è voluto l’intervento costante del veterinario e una cura di antibiotici per vederlo miracolosamente riprendersi.  La zampetta lussata si è saldata riacquistando la capacità di reggersi e l’ala ha recuperato le sue funzioni.”

Stavolta i volontari hanno dovuto fare tutto da soli.

“E’ da un po’ di anni che il trasporto di animali selvatici feriti al CRAS Frullone di Napoli - aggiunge Claudio d’Esposito - in penisola sorrentina è divenuto complesso se non impossibile! La legge attribuisce le competenze del recupero ai veterinari dell’ASL e per il trasporto alla Polizia Metropolitana. Ma il personale e i mezzi non sono sempre sufficienti o disponibili nell’immediato e gli animali feriti rischiano di attendere lunghi giorni prima di un soccorso. Se poi si tratta di specie “meno importanti” sebbene “protette” dalla legge, come ad esempio i gabbiani, o i pullus di passeriformi… beh… il soccorso in questi casi non è assolutamente più garantito. Ed ecco che tocca ai volontari del WWF farsi in quattro per salvare il salvabile. I recuperi di queste ultime categorie (gabbiani feriti e pullus caduti dal nido) sono decine e decine dalla primavera alla fine dell’estate ed è davvero difficile riuscire a risolvere tutti i casi. I volontari del panda oltre ad essere diffidati dal trasportare, detenere e maneggiare tali animali non ricevono un solo euro da nessuno per l’enorme lavoro che svolgono ormai da anni!”

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