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Idrability: GORI presenta il 'Bilancio di sostenibilità ambientale'

Un documento volontario per informare e sensibilizzare alle problematiche ambientali.

tempo di lettura: 7 min
di Valeria Cimmino
16/10/2020 10:17:37

Tutto nasce dalla consapevolezza che  “Il nostro pianeta Terra non ce la fa più”, come afferma Michele Di Natale Presidente GORI, durante la conferenza tenutasi ieri pomeriggio, via web.  Da qui dunque la scelta volontaria di sviluppare un documento, il primo volontario, elaborato da un'azienda meridionale, prendendo esempio da diverse realtà europee, che già da anni sono impegnate nelle tematiche ambientali.

L'importanza del documento redatto è che, come suggerisce lo stesso nome: “bilancio”, consiste nell'essere una vera e propria rendicontazione; ovvero una certificazione. “Siamo tenuti a certificare ciò che effettivamente è stato fatto, secondo i principi cardine di trasparenza ed informazione” afferma Giovanni Paolo Marati, Amministratore Delegato di GORI.

Ad aprire e moderare la conferenza è Mara De Donato, Responsabile dell’unità Comunicazione GORI che introduce il documento, illustrandolo come “un  impegno corale che coinvolge tutti gli ambasciatori della sostenibilità”; uno scambio dunque fra diverse parti chiamate in causa: sindaci, associazioni, utenti, azienda.

Michele Di Natale racconta quanto sia necessario e doveroso oggi  affrontare ed interfacciarsi nella gestione di una azienda, così come della società, con le problematiche legate all'ambiente ed alla sostenibilità.

“Nel 1973 all'inizio dei miei studi universitari fui preso da un tema, quello dell'ambiente, che però si limitava ad aspetti che definirei salottieri, ovvero se ne discuteva un po' nei salotti e nei luoghi di cultura. Si iniziò allora a coniare il termine problematica ambientale. I temi nacquero in un'associazione, Il Club di Roma, iniziativa portata avanti da un imprenditore Aurelio Peccei e dirigente della Fiat.: un uomo di grande cultura e sensibilità che riuscì a mettere insieme in un salotto culturale romano, un numero di studiosi per iniziare ad affrontare problemi che allora, con le crisi petrografiche in atto, si stavano facendo sempre più caldi. A distanza di 50 anni tutte le problematiche ambientali sono rimaste inalterate.”

Da qui dunque la vera esigenza di affrontare ed adoperarsi affinché anche le aziende possano lavorare nel rispetto dell'ambiente e della sostenibilità.

Quando si parla di ambiente, spiega il presidente Di Natale, non bisogna pensare esclusivamente all'aspetto legato alla natura, ma per poter fare efficacemente sostenibilità bisogna partire da una rivoluzione economica e sociale. Parlare di ambiente non significa soffermarsi sulle azioni singole e molto spesso di apparenza, ma vuol dire andare a scuotere e sovvertire le radici portanti della società odierna. Siamo abituati a basare il nostro sistema economico sul consumo “Oggi tutto si basa sul consumismo.” afferma Di Natale, per  poter fare realmente sostenibilità è necessario capovolgere quello che fino ad oggi è un caposaldo del sistema economico mondiale. “Il consumatore è il distruttore delle cose, lo dice la parola stessa: consumare vuol dire distruggere” prosegue il Presidente di Gori “Bisogna imparare a sostituire  il termine consumatore con utilizzatore”

Una società basata dunque sul concreto utilizzo e non sul consumismo, è questo il principio su cui dovrebbe fondarsi il modello economico futuro, e da cui, nel suo piccolo, GORI si propone di partire per rivoluzionare il suo sistema aziendale.

“Fare ambiente significa fare cultura. Fare, lavorare, operare e soprattutto fare e non dire. Rivoluzione ambientale significa fare una rivoluzione culturale”

Il Bilancio di sostenibilità è il primo passo messo in campo da GORI, congiuntamente ad una serie di iniziative ed attività programmate che vedono sia un lato divulgativo che attuativo.

“Conoscere, proteggere valorizzare”, sono questi i tre principi fondamentali su cui si snoda l'attività elaborata in Idrability; un piano che prevede come priorità il dialogo fra l'azienda che produce e chi ne usufruisce.

“Da un neologismo nato per raccontare il valore sostenibile del servizio erogato,“Idrability” è la definizione dell’impegno di GORI, declinato in numeri e obiettivi raccolti dall’Azienda nel suo 1°Bilancio di Sostenibilità.”

5,8 milioni di metri cubi d’acqua recuperati attraverso gli interventi alla rete idrica; 11 milioni di bottiglie di plastica in meno grazie alle Case dell’Acqua ed al progetto “Plastic Free” a cui hanno aderito scuole e comuni; quasi 8 milioni di chilowattora risparmiati con i lavori di efficientismo degli impianti. Questi sono alcuni dei dati confluiti nel documento volontario di rendicontazione  presentato. “Attività portate avanti nel 2019 che saranno continuate nei prossimi anni, insieme ad azioni volte alla salvaguardia del bacino idrografico del fiume Sarno. “Un impegno che prosegue, dunque, ma che arriva da lontano, arricchito dalla sinergia con le amministrazioni comunali, le scuole e le associazioni ambientaliste impegnate sul territorio.” Conclude il suo intervento il Presidente Di Natale.

L'A. D. di Gori, Giovanni Paolo Marati ha  illustrato poi nel dettaglio il Bilancio di Sostenibilità. Il piano nasce da una serie di sistemi basati sull'interazione di diversi interessi e di portatori di tali interessi. Il progetto è partito con l'individuazione di “cinque dimensioni” di sostenibilità che avrebbero dovuto essere al centro del dialogo: acqua, comunità, ambiente, innovazione, persone. “Su queste cinque dimensioni – spiega Marati - abbiamo costruito la politica della sostenibilità integrata della nostra azienda, e da qui abbiamo iniziato ad avviare una serie di iniziative” La prima “Stakeholder Engagement” consiste nell'ascolto delle esigenze dei portatori di interesse i cosiddetti “Stakeholder”, ovvero nel fare una mappatura di necessità a cui viene dato un ordine di priorità, per poi agire. Un tipo di ascolto che mira ad incrociare i diversi interessi, espressi internamente dai soci e dai dipendenti dell'azienda, ed esternamente da sindaci (in quanto rappresentanti dei cittadini), dalle scuole e dalle associazioni ambientaliste e degli utenti. Viene creata una “Mappa di materialità” in cui con un grafico, si evidenzia l'ordine di priorità risultante dall'incrocio delle esigenze  dei portatori di interesse e di quelle dell'azienda. Un cambio dunque di politica aziendale che mira a trasformare un'azienda monopolista  in una società erogatrice di un servizio, che però mette al centro gli interessi dei propri utenti e la sostenibilità ambientale.

“Abbiamo lavorato nel 2019 ad una serie di attività legate all'ambiente e quest'anno stiamo operando su altre attività, una di esse, recentemente presentata è Energie per il Sarno ed è il primo esperimento diretto, di coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche comunali e delle associazioni, in un progetto partecipato e condiviso su un tema rilevante – spiega Marati - abbiamo individuato in concreto una serie di interventi da effettuare sul bacino idrico del fiume Sarno, che dureranno nei prossimi anni.”

Un progetto rilevante che favorirà per moltissimi aspetti le comunità che si affacciano sul fiume, e che insieme ad altre iniziative che vedono il coinvolgimento, l'ascolto e la sensibilizzazione  e l' informazione sul corretto utilizzo dell'acqua, dello scarico, dell'inquinamento, mira a migliorare il territorio e la qualità della vita.

Conclude la conferenza stampa  Mara De Donato “Il 2019 è stato un anno che ha reso possibile la nascita un percorso volto a raccontare, documentare e monitorare le azioni di sostenibilità avviate già a partire dagli anni precedenti, che vedono la nostra azienda impegnata su più fronti: dalla tutela ambientale all’innovazione tecnologica, dal recupero della balneabilità alla valorizzazione delle nostre persone, dalla ricerca al risparmio idrico. Sempre con un unico obiettivo: condividere con il territorio l’importanza di una vera cultura della sostenibilità.”

È fondamentale partire da azioni concrete per poter incentivare la popolazione al rispetto, ed avvicinare tutti alla tematica ambientale. Ascoltare i bisogni e le esigente della collettività è un altro passo fondamentale per far si che gli interessi del singolo vengano valorizzati e per dar voce a tutti e far si che ognuno possa realmente sentirsi parte del progetto o meglio della suddetta rivoluzione culturale.

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