Si intitola Girotondi pericolosi il cortometraggio che accende i riflettori su una delle piaghe sociali più diffuse e drammatiche della nostra epoca: il bullismo. Prodotto con il patrocinio dell'associazione culturale Parole Alate, il film si propone di sensibilizzare non solo i giovani, ma anche famiglie e scuole, evidenziando le dinamiche di violenza e prevaricazione che spesso passano inosservate o vengono sottovalutate. I protagonisti del cortometraggio sono quattro giovanissimi attori: Cristian Vaiano, Marcello Di Donna, Francesco Coraggio e Antonia De Ninno. Attraverso la loro interpretazione, il corto rappresenta una generazione che vive, direttamente o indirettamente, la realtà del bullismo, portando sullo schermo sia il punto di vista delle vittime sia quello degli aggressori. Un aspetto interessante del cortometraggio è la sua capacità di stimolare il dibattito non solo nelle scuole, ma anche in contesti sportivi, dove la competizione può facilmente degenerare in ossessione. In queste situazioni, il rivale rischia di diventare un nemico, e il corpo stesso del giovane può trasformarsi in un bersaglio di autolesionismo. Ad arricchire ulteriormente il cast, troviamo Gabriella Vitiello e Paquito Catanzaro nei ruoli di madre e docente, due figure che non prestano abbastanza attenzione alle difficoltà dei ragazzi. Questa scelta è provocatoria, poiché sottolinea come spesso le famiglie e le scuole non riescano a gestire adeguatamente il fenomeno del bullismo, lasciando le vittime a fronteggiare da sole la sofferenza. Dal punto di vista tecnico, il corto è girato in full-HD con un sonoro in modalità 8D, che contribuisce a coinvolgere maggiormente lo spettatore e a farlo entrare nel vivo delle emozioni dei protagonisti. La visione del cortometraggio sarà possibile su YouTube e sui canali social dell'associazione Parole Alate al link https://youtu.be/f5ZfUfKktMg.
«Per 60 minuti abbiamo giocato una buona partita contro una grande squadra, nel finale ci saremmo dovuti comportare diversamente». Pierobon. «In serie B non puoi abbassare la guardia, ora testa al Cosenza»