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Regime forfettario: per quali spese è possibile chiedere un rimborso e in che modo?

tempo di lettura: 6 min
20/05/2023 11:00:18

Il regime forfettario è un regime fiscale semplificato, disponibile per alcune categorie di contribuenti in Italia e introdotto per semplificare le procedure contabili e fiscali che riguardano lavoratori autonomi e piccole imprese con ricavi (con compensi fino a determinate soglie).

Comprendere il funzionamento del regime forfettario italiano non è affatto facile, specialmente se ci si avvale dell'aiuto di un professionista del settore commerciale e/o tributario.

In questa guida, verrà fatta chiarezza sul corretto funzionamento di questo regime e soprattutto sul tanto agognato rimborso spese regime forfettario.

Chi ha diritto al regime forfettario e cosa prevede?

Prima di parlare di rimborso spese, è necessario comprendere chi ha diritto al regime forfettario in Italia e cosa prevede nel dettaglio.

Il regime forfettario si applica a coloro che hanno un fatturato o ricavi fino a determinate soglie, che possono variare a seconda dell'attività svolta. Ad esempio, nel 2023, la soglia massima di fatturato è di 65.000 euro per le prestazioni di servizi e di 150.000 euro per le vendite di beni.

In questo regime, i contribuenti pagano una tassa forfettaria sulla base del loro fatturato o ricavi, senza dover calcolare le spese effettivamente sostenute. Il tasso di imposizione varia a seconda dell'attività e può essere ridotto rispetto al regime fiscale ordinario. A questo punto, le spese sostenute per l'attività non sono deducibili fiscalmente. Questo significa che non è possibile detrarre le spese effettive dal reddito. Tuttavia, alcune categorie di spese, come l'acquisto di beni strumentali, possono essere ammortizzate secondo le apposite aliquote previste.

Altra caratteristica che riguarda il regime forfettario è l’esenzione dall'applicazione dell'IVA. Pertanto, gli aderenti al regime forfettario non possono recuperare l'IVA pagata sugli acquisti effettuati per l'attività.

Tra le varie semplificazioni, vi è anche quella della contabilità ordinaria, non obbligatoria. I contribuenti possono optare per un sistema di registrazione semplificato delle entrate e delle spese, senza la necessità di un bilancio annuale.

È importante notare che il regime forfettario ha alcune limitazioni e restrizioni. Ad esempio, non può essere applicato da tutti i tipi di attività e non è disponibile per i professionisti che sono iscritti ad un ordine o a un albo professionale.

È consigliabile, quindi, consultare un commercialista o un consulente fiscale per valutare se il regime forfettario è adatto alla tua situazione specifica e per ottenere informazioni più dettagliate sulle regole e le condizioni applicabili.

Spese rimborsabili nel regime forfettario

Nel sistema forfettario italiano, le spese rimborsabili sono quelle che possono essere considerate come costi effettivi e che possono essere dedotte dal reddito forfettario per calcolare l'imposta dovuta. Tuttavia, nel regime forfettario, le spese rimborsabili sono soggette a specifiche limitazioni e aliquote di deduzione.

Di seguito sono elencate alcune delle principali categorie di spese rimborsabili nel regime forfettario italiano:

  1. Acquisto di beni strumentali necessari all'attività, con deduzione effettuata tramite un'apposita aliquota di ammortamento, che varia in base alla tipologia di bene. Ad esempio, per l'acquisto di un computer, l'aliquota di ammortamento è del 18%.
  2. Spese sostenute per l'utilizzo di autoveicoli nell'attività, con importo calcolato in base ai chilometri percorsi per fini professionali, moltiplicati per un'apposita aliquota forfettaria. L'aliquota varia a seconda della cilindrata del veicolo e può essere dedotta fino a un massimo di 3.000 euro all'anno.
  3. Spese sostenute per i collaboratori occasionali o per il personale assunto a tempo determinato o part-time. L'importo deducibile è limitato a una quota del compenso pagato, che varia a seconda dell'attività svolta.

È importante tenere presente che le spese rimborsabili nel regime forfettario sono soggette a limiti massimi e specifiche aliquote di deduzione. È consigliabile consultare un commercialista o un consulente fiscale per valutare la tua situazione specifica e per ottenere informazioni dettagliate sulle regole e le condizioni applicabili alle spese rimborsabili nel regime forfettario.

Differenza tra regime forfettario e regime dei minimi

Quanto indicato nel paragrafo precedente può mettere in confusione chi, per non competenza o per mancata comprensione dei regimi fiscali italiani, tende a confondere il regime forfettario con quello definito “dei minimi”. Nonostante abbiano alcune somiglianze, ci sono differenze significative tra i due regimi.

Nel regime dei minimi, il limite massimo di fatturato o compensi per accedere al regime è di 30.000 euro all'anno. Nel regime forfettario, i limiti di fatturato o ricavi sono, come già indicato, di 65.000 euro per i servizi e 150.000 euro per la vendita di beni, nel 2023.

Altre differenze riguardano l’imposta sostitutiva, l’IVA e soprattutto la deducibilità delle spese. Nel regime dei minimi, le spese effettive non sono deducibili fiscalmente, in quanto sono considerate incluse nell'imposta sostitutiva. Nel regime forfettario, invece, sono presenti le eccezioni precedentemente indicate.

Come richiedere il rimborso spese del regime forfettario?

Per richiedere il rimborso per l'acquisto di beni strumentali necessari all'attività, è necessario includere le spese nella dichiarazione dei redditi annuale. Gli importi non verranno dedotti direttamente dal reddito, ma possono essere ammortizzati nel tempo, seguendo specifiche regole.

Per il rimborso delle spese sostenute per i collaboratori occasionali o per il personale assunto a tempo determinato o part-time, invece, è necessario conservare le ricevute e i documenti comprovanti tali spese e includerle nella dichiarazione dei redditi annuale.

Iter simile per il rimborso spese chilometriche, per le quali è necessario conservare un registro dettagliato dei chilometri percorsi per fini professionali, insieme alle spese di carburante e manutenzione, e inserire gli importi nella dichiarazione dei redditi.

Sia per la compilazione della dichiarazione dei redditi che per la richiesta di rimborso, è sempre consigliabile consultare un commercialista o un consulente fiscale, così da ricevere informazioni dettagliate sulla documentazione necessaria, i termini di rimborso e le modalità di inclusione delle spese nella dichiarazione dei redditi.

In conclusione, se sei interessato all'argomento, ricorda che il regime forfettario è un regime semplificato che non prevede la deducibilità diretta delle spese effettive dal reddito. Pertanto, è importante valutare attentamente se richiedere il rimborso di spese sia conveniente o se potrebbe essere più vantaggioso adottare un regime fiscale diverso.

Chiedi il supporto di professionisti del settore per ottimizzare le tue spese ed evitare passi falsi nella gestione della tua attività lavorativa.

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