Con la candidatura di Edmondo Cirielli ormai data per imminente, il centrodestra si prepara a entrare ufficialmente nella sfida per la presidenza della Regione Campania. Dopo settimane di incertezza e interlocuzioni interne, la coalizione sembra orientata a convergere sul nome del viceministro agli Esteri, esponente di punta di Fratelli d’Italia e figura di esperienza nel panorama politico nazionale. Una scelta che mira a dare un volto competitivo a una coalizione che punta a colmare il distacco accumulato nell'ultimo decennio di governo regionale a trazione centrosinistra. Il campo largo guidato da Roberto Fico è intanto già in piena fase operativa (pur con qualche dissidio), forte di un’intesa consolidata tra PD e M5S, e con il supporto, più o meno esplicito, del governatore uscente Vincenzo De Luca, il cui peso politico resta tutt’altro che marginale. Il centrodestra, al contrario, si presenta con maggiori incognite. La scelta di puntare su Cirielli risponde a una doppia esigenza: da un lato, dare un segnale di compattezza interna; dall’altro, proporre un candidato capace di dialogare con l’elettorato moderato senza snaturare la linea identitaria di Fratelli d’Italia. Ma non sarà sufficiente la candidatura autorevole per colmare un gap che è prima di tutto organizzativo. Il centrosinistra si muove su un terreno già consolidato, con un candidato noto e radicato come Fico, un PD rafforzato dalla segreteria regionale di Piero De Luca, e una macchina elettorale già in moto. Il centrodestra, al contrario, deve ancora mettere in campo una strategia chiara per intercettare quel voto d’opinione che potrebbe rivelarsi decisivo. La partita, dunque, è ancora aperta, ma la partenza è asimmetrica. Se il centrodestra saprà intercettare il consenso in termini di proposta politica, lo vedremo nelle prossime settimane. Una cosa però è certa: il centrodestra scende in campo e si prepara a giocare la partita. Ora sarà chiamato a dimostrare di poterla vincere.
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