Sono trascorsi cinque anni da quando il governatore De Luca, con l’elmetto da cantiere, poneva simbolicamente la prima pietra di un’opera galattica che avrebbe cambiato radicalmente l’assetto del territorio. Ma ad oggi la stazione Circum Stabia Scavi appare ancora piuttosto lontana dall’essere completata e per l’atteso cambio di passo occorre ancora attendere. “Questo cantiere è un intervento straordinario per Castellammare che resta un punto di grande attenzione per la Regione Campania perché è un’area che merita in quanto ha potenzialità di sviluppo davvero straordinarie”, dichiarò all’epoca il governatore. Ed in effetti la stazione si preannuncia rivoluzionaria anche per le prospettive cittadine, dal momento che andrà ad eliminare le fermate a Via Nocera consentendo spostamenti più snelli anche verso gli Scavi di Stabia (che danno anche il nome alla nuova fermata) e verso il centro per chi proviene dal rione San Marco. Saranno poi realizzati anche due piani di parcheggio interrati, 200 posti auto che cambieranno la vita di cittadini ed utenti della futura stazione, dal momento che tutti quelli che accedono alla città dal raccordo potranno parcheggiare subito la propria vettura per incamminarsi poi verso il lungomare. Ed anche la nuova linea leggera sull’asse Torre-Castellammare-Gragnano avrà il suo snodo proprio a Stabia Scavi. Una torta con annessa ciliegina, dunque, che tuttavia i cittadini non possono ancora assaporare. Complice il Covid, d’altra parte, i tempi per il completamento degli interventi si sono estesi oltremodo. E la speranza è che il 2023 possa essere davvero propizio per un’opera che potrà cambiare l’assetto e la storia della città.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»