L’udienza cautelare è fissata per il prossimo 1 giugno. È questa la prima data fatidica per il ricorso che il sindaco e i consiglieri comunali hanno presentato al Tar del Lazio contro lo scioglimento, deciso lo scorso 24 febbraio dal Consiglio dei Ministri. Un primo passo di una vicenda giuridica che un’ampia fetta del consiglio comunale uscente ha avviato per provare a far valere le proprie ragioni rispetto alle motivazioni che hanno indotto il Prefetto Palomba e il Ministro Lamorgese ad esprimere il proprio parere favorevole allo scioglimento. A sostenere la causa del sindaco e della squadra di consiglieri e assessori che ha firmato il ricorso è il professore Angelo Clarizia. Un principe del foro romano, affiancato dall’avvocato Domenico Siniscalchi, per provare a scardinare passo dopo passo l’impianto accusatorio che ha determinato la decisione del Consiglio dei Ministri di mandare a casa il consiglio comunale. Nel frattempo, la relazione della commissione d’accesso è sul tavolo della Procura di Torre Annunziata, che sta portando avanti le indagini sulle risultanze del lavoro degli 007 della Prefettura, allo scopo di valutare se esistono profili di reato nell’azione amministrativa ed anche eventuali fattori di incandidabilità. Tutti elementi che saranno valutati di qui a breve per comprendere quali evoluzioni emergeranno a seguito della decisione che ha stravolto la politica stabiese, bocciando l’intera classe dirigente che non ha praticamente mai cambiato pelle negli ultimi due decenni.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»