La sera dell’Immacolata a Castellammare si accende - e soprattutto si spegne - tra delusione e controlli. Dopo una giornata scandita da sequestri e bonifiche nei quartieri più sensibili, l’attesa per i falò autorizzati sul lungomare si è trasformata in un vero e proprio flop. In villa comunale, dove il Comune aveva organizzato l’evento ufficiale con accensione controllata dei falò, i cumuli di legna si sono rivelati un fiasco: fiamme basse, durata brevissima, in alcuni casi nemmeno l’ombra di un fuoco vero. I falò si sono spenti dopo pochi minuti, lasciando la folla - accorsa nonostante il freddo - con un senso di amarezza. Tanta attesa, tante promesse, ma pochissimo spettacolo. Tanta delusione anche da parte del sindaco Luigi Vicinanza che si è scusato con le migliaia di cittadini accorsi in villa: "Un fallimento. La ditta non ha fornito la prestazione per cui si era impegnata, non li pagheremo". Mentre sul lungomare la serata si consumava in tono minore, nei quartieri popolari la task force proseguiva la sua attività. Nei rioni, già teatro di sequestri nel pomeriggio, il monitoraggio resta serrato per impedire la preparazione di nuovi falò illegali. Pattuglie di carabinieri, polizia, guardia di finanza e municipale continuano a presidiare le aree più critiche, dove il fermento resta alto e i tentativi di organizzare roghi clandestini non si fermano. Castellammare vive così una vigilia dell’Immacolata divisa in due: da un lato il lungomare spento e deluso dai falò ufficiali; dall’altro, i quartieri popolari sotto controllo, tra prevenzione e tensione crescente. Una notte che, almeno per ora, lascia più ombre che luci.
L'amarezza dell'allenatore gialloblù. «Questo risultato brucia, avremmo meritato la vittoria»