A soli quattro mesi dalle elezioni, Base Popolare Democratici e Progressisti richiama con decisione l’amministrazione Vicinanza alla necessità di un cambio di passo, un invito a prendere in mano le redini di Castellammare di Stabia con maggiore concretezza e attenzione ai problemi complessi e irrisolti. L’appello non mira a rivendicare posizioni in giunta, bensì a segnalare il bisogno di affrontare questioni delicate, che, senza interventi strategici, rischiano di pesare sul futuro della città. L’incontro, tenutosi presso il Circolo Velico, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici locali e ha messo in evidenza i nodi critici che Base Popolare ritiene prioritari.
Ad aprire il dibattito è stato Salvatore Vozza, figura centrale di Base Popolare, che ha rimarcato l’urgenza di un nuovo racconto per Castellammare. “La città ha bisogno di una narrazione vera”, ha dichiarato Vozza, esortando a superare schemi obsoleti e a discutere le scadenze e le scelte cruciali con un approccio meno superficiale. Ha posto particolare attenzione al progetto per il rione Savorito e alle carenze infrastrutturali del Centro Antico, due interventi che, secondo Vozza, richiedono una pianificazione e una messa in sicurezza strutturale che non possono più attendere. “Meglio fare le strade che perdere quei fondi, ma il patrimonio storico deve essere protetto”, ha sottolineato, auspicando una collaborazione con la Curia per preservare il centro antico. Anche le Antiche Terme sono state oggetto di riflessione, con un invito a chiarire quale modello di termalismo si intenda promuovere e a valutare l’integrazione del Parco dei Cigni e del Centro Congressi in quest’ottica.
Con l’avvicinarsi delle scadenze, Vozza ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità di perdere finanziamenti essenziali, ricordando come nel 2006 ai comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche sia stato concesso più tempo per accedere ai fondi europei. “Dobbiamo tentare, chiediamolo”, ha affermato, invitando l’amministrazione a fare ogni sforzo per preservare le risorse vitali per la ripresa di Castellammare. Un’altra questione spinosa è Marina di Stabia, definita da Vozza come “croce e delizia di ogni amministrazione”, e sulla quale ha richiesto trasparenza nella gestione della Conferenza dei Servizi, rimasta bloccata per motivi non ancora chiari.
Anche il consigliere Maurizio Apuzzo ha espresso la necessità di maggiore chiarezza e cooperazione, offrendo un sostegno critico al sindaco. “Sono stati quattro mesi difficili, il sostegno c’è, ma serve un’agenda di governo condivisa”, ha dichiarato, evidenziando l’impatto negativo della privatizzazione degli asili nido, un provvedimento che ha creato disagi alle famiglie e richiede un ripensamento. Apuzzo ha anche lanciato un monito al Partito Democratico per la sua assenza all’assemblea, criticando un atteggiamento poco collaborativo.
L’appello di Base Popolare per una svolta politica non ha mancato di risuonare tra i presenti, con voci che chiedono un cambiamento sostanziale per scongiurare, come affermato da Vozza, una “spirale terribile” per Castellammare.
Il sindaco Luigi Vicinanza, presente in sala, ha cercato di rispondere agli appelli espressi, tracciando un quadro della situazione critica ereditata dalla gestione commissariale e di una città da ricostruire dopo anni di instabilità politica. “Castellammare paga il pegno di un quindicennio di turbolenze”, ha dichiarato, cercando di spiegare le ragioni alla base di alcune decisioni dell’attuale amministrazione. Ha fatto riferimento al rione Savorito e al Centro Antico, aree citate da Vozza, dove ha precisato che i progetti precedenti sono stati accantonati per nuovi piani che, sebbene discutibili, erano l’unica alternativa per non perdere i fondi. “Ci stiamo ragionando,” ha affermato Vicinanza a proposito del rione Savorito, e riguardo al Centro Antico ha sottolineato come, grazie ai recenti interventi di pulizia, quest’ultimo sia riuscito ad evitare allagamenti. Ha poi spiegato è stata volontà dei commissari destinare quei 7 milioni di euro, intercettati dalla giunta Cimmino e destinati a risanare le zone danneggiate dal terremoto, al rifacimento del manto stradale: “Opporsi avrebbe significato rinunciare a quei finanziamenti”.
La riunione ha visto una nutrita presenza di rappresentanti politici locali, tra cui l’ex senatrice Teresa Manzo e i consiglieri Nello Cuomo, Gino Fiorenza, Nino Di Maio, Lea Iovino e Vincenzo Ungaro, oltre a figure come l’ex assessore Annapaola Mormone, Marilena Lo Moriello dei Verdi, e Gianfranco Piccirillo e Michele Cecere per i Socialisti. Tuttavia, proprio l’assenza del Partito Democratico è stata motivo di critiche da parte di Teresa Manzo e Nino Di Maio. Un segnale di equilibri ancora instabili all’interno della maggioranza, che alimentano le voci di un possibile prossimo rimpasto di giunta, segno di una coalizione che cammina ancora su un filo teso e di una città che aspetta risposte rapide e incisive.
«Per 60 minuti abbiamo giocato una buona partita contro una grande squadra, nel finale ci saremmo dovuti comportare diversamente». Pierobon. «In serie B non puoi abbassare la guardia, ora testa al Cosenza»