Il waterfront di Castellammare di Stabia, l'area che abbraccia il litorale cittadino, è al centro di un dibattito che si trascina ormai da decenni, in attesa di soluzioni che tardano ad essere messe in campo. Mentre la villa comunale ha recentemente riottenuto la balneabilità grazie a interventi mirati che hanno restituito ai cittadini un tratto di mare sicuro, rimangono aperti interrogativi cruciali: come trasformare il lungomare stabiese in una risorsa all'altezza delle ambizioni turistiche? E come gestire al meglio corso De Gasperi e la fascia costiera con le aree industriali dismesse, oggi simbolo di degrado ma anche di un potenziale inespresso?
La questione della villa comunale rappresenta solo un tassello del più ampio puzzle urbano. Se da una parte la ritrovata balneabilità ha suscitato entusiasmo, dall’altra emerge l’urgenza di un piano più ampio, che garantisca servizi e infrastrutture di supporto per accogliere residenti e visitatori. Parcheggi, bagni pubblici e spazi ricreativi sono essenziali per consolidare il valore di quest’area e trasformarla in un punto di riferimento turistico stabile e ben gestito. L’esigenza di dotare Castellammare di spazi ordinati e fruibili per cittadini e turisti è oggi più che mai pressante, anche in vista di una stagione turistica che, anno dopo anno, registra presenze sempre maggiori.
Parallelamente, si pone il tema complesso del waterfront di corso De Gasperi, che ospita diversi stabilimenti industriali dismessi e in stato di degrado. L’area è considerata una ferita aperta nel tessuto cittadino, ma allo stesso tempo rappresenta un’opportunità di riqualificazione e rilancio. Tuttavia, trovare una soluzione adeguata per quest’area significa muoversi su un terreno complesso: il recupero di queste zone deve avvenire nel pieno rispetto della legalità e delle esigenze del territorio, evitando speculazioni e interventi che possano alterare l’identità storica e paesaggistica di Castellammare. È necessario, quindi, un progetto di riqualificazione che bilanci sviluppo e sostenibilità, con regole certe, che impediscano lo snaturamento di un’area ricca di storia e tradizioni.
La città si trova di fronte a una sfida urbanistica cruciale. Occorre delineare un Piano urbanistico che riqualifichi l’area del waterfront e la renda un esempio di integrazione tra il patrimonio naturale e le esigenze moderne. Servono idee innovative che sappiano mettere insieme turismo, cultura e ambiente, fornendo alla cittadinanza uno spazio riqualificato e, allo stesso tempo, uno sbocco economico in chiave occupazionale.
In questo percorso, sarà fondamentale che il Comune e gli enti preposti garantiscano trasparenza e coerenza nelle scelte, promuovendo un dialogo con i cittadini per intercettare bisogni e aspirazioni della comunità.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»