Il futuro dell’amministrazione stabiese si gioca su più tavoli contemporaneamente. Le Regionali saranno uno spartiacque politico per l’intera Campania, ma a Castellammare assumono un peso ulteriore: da quell’esito potrebbe dipendere la tenuta della maggioranza, le alleanze e perfino la fisionomia della futura giunta. Il sindaco Luigi Vicinanza si ritrova così nel mezzo di una fase complessa, sospesa tra ciò che accadrà nelle urne e ciò che sta già accadendo dentro il Comune. Perché accanto alla normale dialettica politica, sulla città grava un’altra variabile: le inchieste della Dda, le cui risultanze hanno portato il sindaco ad allontanare due consiglieri della sua stessa maggioranza (non indagati). Una decisione che non ha prodotto effetti numerici immediati in consiglio, ma che ha inciso sul clima politico, già segnato da diffidenze interne e rapporti indeboliti. In questo scenario, torna ciclicamente la richiesta di invio della commissione d’accesso. Ad oggi non ci sono elementi per immaginarne un invio imminente, ma l’ipotesi resta sospesa, proprio perché l’inchiesta è in corso e gli effetti collaterali stanno ancora emergendo. Vicinanza, in ogni modo, non intende mollare. Al contrario: punta a un rilancio. Ma le strade possibili non sono semplici. La prima è quella di una giunta tecnica, composta da figure esterne e qualificate, che possa rassicurare l’opinione pubblica e riportare ordine in una fase delicata. La seconda opzione è una giunta politica, per ridefinire la maggioranza alla luce dei rapporti di forza che emergeranno dalle Regionali. La terza è la continuità, mantenendo l’attuale squadra amministrativa per evitare ulteriori scossoni, una scelta che però potrebbe non bastare in presenza di un quadro così incrinato. Quel che è certo è che il consiglio comunale non ha ancora assorbito il contraccolpo degli ultimi mesi: l’allontanamento dei due consiglieri, le tensioni interne, i richiami della minoranza e un clima di inquietudine descrivono una fase difficile da gestire. Il voto regionale, allora, non sarà solo un test per i partiti, ma il primo passaggio per capire quale strada potrà percorrere Vicinanza: consolidare, cambiare o riorganizzare. Il sindaco si muove come in una partita a scacchi in cui ogni mossa deve tener conto non solo dello scenario politico, ma anche delle ripercussioni amministrative e dell’immagine dell’ente. Castellammare, intanto, resta in attesa. Perché dopo il voto, qualunque esso sia, si aprirà una fase nuova: e sarà lì che Vicinanza dovrà dimostrare di avere una strategia chiara per restituire stabilità e credibilità a un’amministrazione finita, suo malgrado, sotto un cono d’ombra difficile da ignorare.
Il sindaco interviene dopo le ultime inchieste della Dda: «Non decido io sulla commissione d’accesso, ma il Prefetto.»