Castellammare spinge il tasto “digitale” e forma la sua squadra BIM. Il Comune chiama i tecnici interni a guidare il cambio di passo: candidature entro il 25 agosto. Non un adempimento, ma un’accelerazione vera sui lavori pubblici. Un avviso di interpello riservato al personale interno invita i dipendenti comunali a candidarsi per comporre l’organigramma Building Information Modelling dell’Ente, il cuore della trasformazione digitale dei lavori pubblici. È una chiamata che vale più di una procedura: è l’inizio operativo di un cambio di passo, con l’obiettivo di ridurre tempi, errori e costi, aumentando trasparenza ed efficienza.
La cornice è chiara. Il Codice dei contratti rende obbligatori, dal 1° gennaio 2025, metodi e strumenti digitali per progettazione e realizzazione delle opere oltre determinate soglie: il Comune si adegua e accelera, sostenuto da un atto organizzativo adottato con Delibera di Giunta n. 144 del 31 luglio 2025. Non un adempimento burocratico, ma una scelta strategica per “modernizzare la gestione delle opere pubbliche” attraverso modelli informativi 3D condivisi, capaci di guidare decisioni e coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti.
La squadra che nascerà sarà composta da quattro profili chiave: BIM Manager (la regia delle strategie digitali e del Capitolato Informativo), BIM Coordinator (il coordinamento operativo dei modelli), CDE Manager (il custode dell’Ambiente di Condivisione Dati, tra permessi, tracciabilità e sicurezza) e BIM Specialist (la mano esperta che modella le discipline: architettura, strutture, impianti). Una matrice di responsabilità chiara che mette al centro qualità e controllo dei flussi informativi.
La chiamata è rivolta a chi già possiede una certificazione BIM secondo la UNI 11337-7, a chi ha avviato il percorso per ottenerla o a chi intende intraprenderlo. Nella selezione conteranno certificazioni rilasciate da organismi accreditati, esperienza in progetti BIM, partecipazione a corsi e, più in generale, attitudini relazionali, capacità di lavorare in squadra, competenze informatiche e conoscenza dell’inglese. Un profilo, insomma, che unisce tecnica e soft skills, perché il BIM è prima di tutto cultura organizzativa.
n fondo, che cosa racconta questo interpello? Che la digitalizzazione non è uno slogan, ma la capacità di una città di organizzarsi per farla davvero. Che un modello informativo condiviso non è solo un file ben fatto, ma un patto di lavoro tra uffici, progettisti, esecutori e cittadini. E che la qualità di un’opera pubblica comincia da un team che parla la stessa lingua digitale. Per questo, oggi, la notizia non è un semplice bando interno: è l’inizio di una stagione in cui Castellammare decide di vedere prima, progettare meglio, costruire bene.
Decide Burnete nel sesto test precampionato. Il tecnico: «Siamo in costruzione, ma c’è lo spirito giusto. La squadra deve essere solida e vogliosa di recuperare palla»