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Castellammare - Faito, lavori anti-dissesto idrogeologico: ancora ferme le opere che il centro storico aspetta da anni

Dieci milioni per la messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico, ma l'opera non parte. Intanto il centro storico resta esposto ed anche la strada per il monte attende rinascita.

tempo di lettura: 2 min
01/11/2025 18:49:28

Da anni Castellammare guarda verso il Faito con la stessa domanda che torna, puntuale, a ogni stagione delle piogge: quando partiranno i lavori di messa in sicurezza? I fondi - dieci milioni di euro - ci sono, intercettati e poi persi tra procedure e ritardi, per essere infine recuperati. Ma il cantiere, quello vero, non è ancora partito. E intanto, alle pendici della montagna, la città continua a convivere con un rischio che la geografia non perdona.

Il Faito, simbolo naturale e spirituale di Castellammare, è anche una presenza fragile. I versanti che lo separano dal centro urbano rappresentano una delle aree a più alto rischio idrogeologico della zona. Frane, smottamenti e colate di fango - fenomeni che negli ultimi anni si sono intensificati - rendono sempre più urgente un intervento di consolidamento strutturale. Il progetto di messa in sicurezza, finanziato con fondi pubblici, dovrebbe servire proprio a prevenire scenari di pericolo per le aree più abitate della città, in particolare per il centro storico che si estende ai piedi del monte.

Si tratta di un’opera complessa, che richiede interventi mirati di drenaggio, consolidamento dei versanti e sistemazione delle acque piovane. Tuttavia, le procedure amministrative e i tempi di progettazione hanno finora rallentato ogni passo verso l’apertura del cantiere. E mentre la burocrazia discute, la natura non aspetta.

In vista delle elezioni regionali del 2025, il tema del dissesto idrogeologico torna al centro del dibattito. La città, che negli anni ha imparato a convivere con la lentezza delle grandi opere, guarda con attenzione a un intervento che non è solo ambientale, ma anche sociale e strategico. Mettere in sicurezza il Faito significa proteggere Castellammare, tutelare chi vive sotto la montagna e restituire fiducia a un territorio che troppo spesso ha visto i fondi evaporare prima dei risultati.

Ma c’è anche un’altra questione aperta: la strada che collega la città al Faito, da tempo in condizioni precarie, resta il simbolo di un legame spezzato. Riaprirla, sistemarla, restituirla alla fruizione sicura significherebbe non solo garantire accessibilità, ma anche rilanciare il turismo e l’economia legata alla montagna.

Fondi, progetti, attese: il tempo passa, e Castellammare continua a guardare in alto. Il Faito, maestoso e vulnerabile, ricorda ogni giorno quanto sia urgente trasformare le promesse in cantiere. Perché la sicurezza, qui, non è solo un investimento: è una necessità che non può più attendere.

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