Nel 2015 l'interruzione del cantiere, a settembre l'annuncio del sindaco Luigi Vicinanza
Era il 2015 quando gli operai posarono definitivamente i propri attrezzi, abbandonando il cantiere dell'ex Palazzo del Fascio. Da allora, sono passati dieci anni. Dieci anni di appelli, di promesse, di annunci, di incognite e dubbi mentre l'edificio attende ancora il ripristino della sua dignità. La sospensione dei lavori fu causata da una divergenza di vedute tra l'ente comunale e la ditta incaricata dell'appalto, lasciando il palazzo transennato e in balìa del degrado. Questo immobile monumentale rappresenta un pezzo importante della storia cittadina, e il suo stato di abbandono ha suscitato nel corso degli anni polemiche e indignazione tra i cittadini. Nel 2019, con l'insediamento della giunta di centrodestra guidata da Gaetano Cimmino a Palazzo Farnese, si aprì uno spiraglio per un accordo che avrebbe potuto sbloccare l'impasse. Tuttavia, le trattative non portarono ai risultati sperati e il progetto rimase in un limbo. Un passo concreto è stato compiuto lo scorso anno dalla triade commissariale presieduta dal prefetto antimafia Raffaele Cannizzaro, che ha destinato 3,5 milioni di euro al restauro della struttura, inserendolo tra le opere da completare nel triennio 2024-2026. Questa decisione ha riacceso le speranze per la rinascita dell'edificio. A settembre, con l'insediamento della nuova amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, è stato annunciato un nuovo bando per completare i lavori. L'obiettivo dichiarato è trasformare l'ex Palazzo del Fascio nella nuova Biblioteca comunale, una funzione culturale che permetterebbe di restituire l'edificio alla cittadinanza e valorizzare il suo patrimonio storico. Tuttavia, a quattro mesi dall'annuncio, si attende ancora che quelle promesse si traducano in azioni concrete. Il 2025 potrebbe essere l'anno decisivo per avviare il tanto atteso progetto di riqualificazione. I cittadini restano in attesa di risposte, con la speranza che questa sia davvero la volta buona per restituire dignità a un pezzo di storia di Castellammare.
«Non ci siamo accontentati del pareggio, questa è la vittoria della nostra gente, del ds, del presidente e della società tutta. Ora testa alla Cremonese, dispiace avere solo pochi giorni per preparare la partita».