Le recenti inchieste della Direzione Distrettuale Antimafia continuano a scuotere il quadro politico stabiese. A intervenire con toni durissimi è Mario D’Apuzzo, consigliere comunale ed ex candidato sindaco, che in una nota stampa diffusa nelle ultime ore punta il dito contro l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza.
Secondo D’Apuzzo, le indagini “hanno gettato un’ombra pesantissima sull’attuale maggioranza”, una coalizione definita come una “mega ammucchiata civica e partitica”, incapace ormai – a suo giudizio – di offrire stabilità, credibilità e trasparenza alla città. “Castellammare merita una guida sicura – afferma – non un’amministrazione assediata da tensioni interne, sospetti e continui riposizionamenti”.
Le frizioni interne e il ruolo delle civiche
Nella sua analisi, il consigliere si sofferma anche sulle recenti dichiarazioni di un candidato dei Verdi, secondo cui il sindaco dovrebbe “tenere fuori le liste civiche” dalla coalizione. Una posizione che D’Apuzzo definisce “comoda e insincera”, ricordando come proprio le civiche abbiano portato “oltre il 60% dei voti” determinanti per l’elezione di Vicinanza. “Metterle alla porta adesso – sostiene – equivale a un vero e proprio furto di voti: si prende il risultato e si scarica chi lo ha determinato”. Per l’esponente politico, chi ha costruito l’alleanza originaria deve oggi “assumersi la responsabilità politica del fallimento”.
Il M5S e la “fuga in avanti”
Non manca un attacco al Movimento 5 Stelle, accusato di “tentare una fuga in avanti” con la richiesta di riunioni urgenti e l’idea di una grande manifestazione anticamorra. Iniziative che, secondo D’Apuzzo, servirebbero solo a “dare un senso politico a una maggioranza che non esiste più”. Le manifestazioni, osserva, “non cancellano le responsabilità di chi ha contribuito a creare un contenitore elettorale ingestibile, oggi imploso sotto l’impatto delle inchieste della DDA”.
Le critiche alla gestione del sindaco
Parole dure anche nei confronti del primo cittadino, accusato di “convocare e sconvocare riunioni”, di formulare “epurazioni” e di stilare “liste di proscrizione” su chi debba rientrare o meno nel “perimetro” della maggioranza. Un “gioco autodistruttivo”, lo definisce D’Apuzzo, che trascinerebbe la città “in un vicolo cieco” e in una “spirale senza uscita”.
“Il sindaco si dimetta. E basta.”
La conclusione della nota è inequivocabile: per D’Apuzzo l’unica via d’uscita dalla crisi è che Vicinanza rassegni immediatamente le dimissioni, per evitare che Castellammare precipiti in una situazione ancora più grave. Il rischio evocato è quello, concreto, di uno scioglimento del Comune.
La proposta: un nuovo patto politico per la città
Accanto alla richiesta di dimissioni, il consigliere avanza un percorso di riforma e responsabilità condivisa, rivolto a tutte le forze politiche, “nessuna esclusa”. Tre i punti chiave:
a) adottare un codice di autoregolamentazione che limiti drasticamente il numero delle liste nelle coalizioni;
b) mettere fine ai “carrozzoni elettorali” che alimentano opacità e ricattabilità;
c) proporre tale percorso al Prefetto come strumento utile a evitare lo scioglimento e a supportare eventuali prescrizioni della Commissione di Accesso.
Una strada che D’Apuzzo definisce “l’unica seria, credibile e nell’interesse della città”. Tutto il resto, conclude, sarebbe “solo un tentativo tardivo di coprire, con dichiarazioni moralistiche o cortei improvvisati, il fallimento politico dell’ammucchiata che ha governato Castellammare fino a oggi”.
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