Non c’è il pubblico delle grandi occasioni al Maradona, con molti tifosi che probabilmente han preferito una domenica in spiaggia o in famiglia, piuttosto che al fianco del Napoli nell’ultimo atto di un’annata piuttosto deludente. Resta un’ultima, residua speranza europea. Anche se Di Lorenzo e compagni non dipendono da sé stessi. Serve come il pane far bottino pieno contro il Lecce ritrovando i 3 punti al Maradona che mancano addirittura dal 2-1 alla Juventus datato 3 marzo. Bisogna poi aggrapparsi all’Atalanta chiamata a fermare il Torino, e poi sperare che la Fiorentina si sbarazzi dell’Olympiakos in finale di Conference League, per liberare un posto utile per la terza competizione europea per club.
In difesa spazio ancora per Ostigard dal primo minuto al fianco di Juan Jesus. Confermata la zona nevralgica del campo vista a Firenze con Anguissa, Lobotka e Cajuste. In avanti out Osimhen per un risentimento muscolare: inizialmente in panchina rimpiazzato da Simeone. Confermatissimi sulle corsie esterne alte Politano e Kvaratskhelia.
In avvio di gara Politano ruba palla in pressione alta, cross teso per Kvaratskhelia, che tenta l’acrobazia senza trovare la coordinazione giusta. Subito dopo, Anguissa vede uno spazio in verticale per Di Lorenzo, palla in mezzo per Simeone, ma il Cholito viene anticipato a un soffio dalla battuta a rete. La reazione del Lecce non si fa attendere: Krstovic allarga sulla sinistra per Dorgu, ma l’esterno danese strozza troppo il mancino con Meret a tirare un sospiro di sollievo. Al 10’ inarrestabile percussione centrale di capital Di Lorenzo, suggerimento per Kvara, che prova a far tutto da solo, ma è costretto ad arrendersi sul triplicare della marcatura dei salentini. Passano pochi giri di lancette, e Politano all’altezza della lunetta cerca la proverbiale conclusione a giro, sfiorando il palo alla destra di Falcone. Ostigard legge perfettamente il gioco e si immola su Gallo, quindi Simeone si mette in proprio accompagnandosi il pallone sul mancino, ma non riesce a impensierire l’estremo difensore pugliese. Poco dopo la mezz’ora, la squadra di Gotti inizia a guadagnare pericolosamente metri. Prima s’invola Gallo sull’out mancino, ma le sue velleità si infrangono sulla retroguardia partenopea. Quindi tocca a Gendrey farsi vedere con un pretenzioso tiro-cross che attraversa tutta l’area piccola senza trovare alcun compagno ad accompagnare l’azione. Brividi a tempo quasi scaduto, con il Lecce a disporre dell’occasione da gol più limpida della partita. Gendrey ruba palla in maniera pulita a Kvaratskhelia e dà il là ad una transizione che si sviluppa a ritmi vertiginosi. La sfera finisce sulla destra per il galoppatore Almqvist, assist per Berisha a rimorchio, e conclusione di un nulla larga con la complicità di una provvidenziale deviazione della difesa. Esce tra i fischi il Napoli, con il direttore di gara che non concede minuti di recupero.
Subito doppio cambio in avvio di ripresa per mister Calzona, con Raspadori e Ngonge per Simeone e Politano. Il 2-0 dell’Atalanta sul Torino sembra dare nuova verve agli azzurri, che vincendo alimenterebbero i sogni europei. Prova subito a inventare Raspadori con uno spiovente velenoso: sfera tra i piedi di Kvara, abile a girarsi in un fazzoletto e tirare col destro, ma c’è Gendrey a metterci letteralmente la faccia per salvare il risultato. Falcone si guadagna le copertine con un intervento provvidenziale su Ngonge, poi l’estremo difensore salentino può solo pregare sul collo esterno di Cajuste di un nulla fuori misura. Il Lecce prova ad approfittare degli spazi che inevitabilmente lasciano i partenopei alla ricerca del vantaggio, e c’è una splendida diagonale di Olivera su Almqvist ad evitare guai. Non c’è un attimo di sosta. Gli uomini di Calzona alzano il baricentro, e sfiorano ripetutamente la rete della svolta. Magia di Raspadori per Kvara, che manda al bar Blin e con un lob mette a dura prova i riflessi del portiere giallorosso. Sulla respinta si avventa Ngonge che trova due volte l’opposizione di un attento Baschirotto, poi sfera di nuovo verso Kvara, la cui rasoiata fa la barba al palo alla sinistra di Falcone. Sembra fatta sulla sassata di Cajuste a botta sicura, ma è il legno a dire di no al centrocampista azzurro. Kvara non molla di un millimetro: assist al bacio per Raspadori che spara alto a pochi metri dalla porta. Quindi è ancora il campione georgiano a liberarsi di Blin con irridente facilità, ma il traversone è troppo su Falcone che non ha problemi a far sua la sfera. La sfortuna si accanisce con il Napoli, quando Ngonge trova l’opposizione della traversa. Dentro anche Osimhen per Cajuste, con un Napoli che passa ad un 4-2-3-1 a trazione anteriore. Kvara prova subito a lanciare Osimhen nello spazio, ma l'assist è troppo lungo per il centravanti nigeriano. Ci sono soltanto i padroni di casa sul rettangolo verde, che cercano ogni soluzione per sbloccare un match assolutamente stregato. Il muro salentino regge su Olivera, poi Osimhen non trova lo specchio al termine di un batti e ribatti in area. Osimhen strappa di pura rabbia un pallone al limite dell’area, e calcia di prima intenzione sfiorando il palo esterno. Falcone salva in 2 tempi su Raspasori, quindi ultimo cambio per il Napoli con Mazzocchi per capitan Di Lorenzo. 5 i minuti di recupero concessi dall’arbitro Dionisi. Trema il Maradona sul tiro a incrociare di Piccoli. Il forcing finale non dà i frutti sperati, e tutto sfuma in un’inzuccata di Osimhen tra le braccia di Falcone.
Finisce 0-0 al Maradona, con il Napoli che per la prima volta dopo 14 anni, non sarà presente in competizioni europee.
NAPOLI – LECCE 0-0
NAPOLI (4-3-3) Meret; Di Lorenzo (39’ st Mazzocchi), Ostigard, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Cajuste (20’ st Osimhen); Politano (1’ st Ngonge), Simeone (1’ st Raspadori), Kvaratskhelia. All: F. Calzona
LECCE (4-4-2) Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo (20’ st Piccoli); Almqvist (11’ st Gonzalez), Blin (32’ st Oudin), Ramadani, Dorgu; Krstovic (11’ st Pierotti), Berisha (32’ st Rafia). All: L. Gotti
Arbitro: Federico Dionisi della Sezione AIA di L’Aquila
Note: Ammoniti: - Corner: 4-1. Recupero: 0’ pt, 5’ st.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»