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Gambling online, la rivoluzione mobile e gli effetti del decreto Dignità

tempo di lettura: 3 min
22/07/2019 17:10:50

Il 2019 sta facendo registrare dei dati e delle statistiche ancora più impressionanti rispetto all’anno scorso per il mondo del gambling online. Per la prima volta nella seppur giovane storia dei casinò digitali, il comparto mobile è stato in grado di effettuare il sorpasso rispetto alla modalità di gioco desktop. L’ultimo rapporto dell’Agimeg non mente: più del 68% delle puntate proviene proprio da smartphone e tablet.

Fai la comparazione dei casino online e in men che non si dica ti accorgi di come l’offerta per chi gioca da mobile è sempre più ampia e variegata. Sono stati fatti passi in avanti da gigante per garantire un’esperienza di gioco assolutamente uguale rispetto a tutti coloro che giocano ancora da desktop.

Gambling online: scatta il divieto per la pubblicità dei giochi d’azzardo
Ormai tutte le deroghe sono scadute e non c’è più posto né spazio per la pubblicità dei giochi d’azzardo. Da pochi giorni, infatti, è definitivamente in vigore il divieto relativo a pubblicità e sponsorizzazioni. Una normativa che il Governo aveva lanciato un anno fa e che conteneva numerose regole per combattere il più possibile la ludopatia.

Nonostante tutto, il divieto in realtà non comprende la Lotteria Italia e tutte le informazioni di servizio divulgate in merito a jackpot, montepremi e quote. Lo stop delle sponsorizzazioni è in vigore, invece, anche per i contratti in corso dal momento in cui sono state proposte le deroghe.

Tutti quegli operatori che non prenderanno sul serio la normativa e che, quindi, non si adegueranno in men che non si dica, rischiano veramente grosso. Sì, perché le sanzioni previste da parte dell’Agcom sono veramente salatissime. Infatti, le multe toccano il 20% del valore del contratto di sponsorizzazione o della pubblicità. Somme che non saranno mai sotto i 50 euro per ciascuna violazione. Le somme che verranno ricavate dalle multe permetteranno di ampliare il fondo dedicato al contrasto della ludopatia.

Lo Stato dovrebbe perdere 150 milioni di euro all’anno
Un problema per tutte quelle società sportive che avevano stipulato ottimi e remunerativi contratti di sponsorizzazione con pubblicità sulle maglie dei giochi oppure a bordocampo. Il divieto si estende ovviamente anche alla pubblicità proposta all’interno di programmi tv oppure così nei film. Medesima previsione pure per gli eventi, che non potranno più essere sponsorizzati da parte di alcuna società di scommesse o d’azzardo.

Un bel danno anche per le casse dello Stato. Infatti, dando un’occhiata alle stime che sono state diffuse da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, questo divieto di pubblicità potrebbe avere delle conseguenze importanti sul volume della raccolta. Si parla di un calo pari a circa il 5% e le entrate dovrebbe ridursi, al tempo stesso, di circa 150 milioni di euro ogni anno. Il gettito che verosimilmente non verrà riscosso, per il 2019, dovrebbe aggirarsi intorno ai 112 milioni di euro.

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